Performance n. 2 - 2025
Editoriale
di Claudio Vacchi
…Aspettando che il fitness diventi patrimonio dell’Unesco
L’Italia ha finalmente ottenuto ciò che rincorreva da anni: l’ingresso della “cucina italiana” nel pantheon dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità. A New Delhi, il Comitato intergovernativo ha votato all’unanimità per inserire “la cucina all’italiana” nella prestigiosa lista, riconoscendola come la prima tradizione gastronomica al mondo tutelata nella sua totalità e non solo in alcune singole specialità.
Si tratta di una prima volta storica in quanto fino ad oggi erano state riconosciute pratiche gastronomiche singole, ma mai un insieme nazionale. Nella motivazione si parla di: “una miscela culturale e sociale, un modo per prendersi cura di se stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali, favorisce l’inclusione sociale rafforzando i legami, incoraggiando la condivisione e promuovendo il senso di appartenenza”. L’Unesco dunque sottolinea come cucinare “all’italiana” significhi molto più che preparare un piatto: è uno strumento di inclusione sociale, perché favorisce il benessere, crea occasioni di incontro e rappresenta una forma continua di trasmissione di sapori tra generazioni. Attorno a una tavola, sottolinea ancora l’Organizzazione, si rafforzano i legami e si condividono storie, si costruisce un senso profondo di appartenenza a una comunità.
Ed è proprio in questa miscela culturale e sociale che riconosciamo la stretta relazione tra Fitness, Wellness e Alimentazione, di cui la FIF sin dal 1987 è promotrice e divulgatrice, e confermiamo quanto la dieta mediterranea sia la miglior alleata dello sportivo per sostenere diverse funzioni fisiologiche, tra cui la corretta contrazione muscolare, il sostegno del sistema osseo-scheletrico e nervoso, la crescita e il recupero del tessuto muscolare. Alimentazione e Fitness sono un connubio imprescindibile per il successo fisico e mentale e la dieta mediterranea si colloca come il modello di nutrizione più versatile ed efficace.
Alcuni puristi dello Sport potrebbero puntualizzare che il fitness non indica “realmente” uno sport, essenzialmente per la mancanza di competizione tra gli individui che lo praticano se non nella sua deriva delle competizioni di fitness estetico. Tuttavia non si può negare che, esattamente come lo Sport, il fitness è l’attività dell’uomo che riesce a incrociare il maggior numero di Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, in quanto è capace di garantire una vita sana e il benessere di tutti a tutte le età, di favorire l’istruzione di qualità e l’uguaglianza di genere, di promuovere la crescita economica e il lavoro dignitoso, di ridurre le disuguaglianze tra i Paesi, di rendere le città resilienti, sicure e sostenibili e di rappresentare un’occasione di scambio e di cooperazione pacifica tra le comunità, favorendo processi di inclusione e coesione. Il fitness quale espressione di salute, benessere psico-fisico, rispetto e cooperazione, educazione e valori, ha dunque tutte le carte in regola per esprimere l’attività fisica “di qualità” e trasformarla in patrimonio universale e immateriale dell’umanità… È solo questione di tempo!
E aspettando che il Fitness diventi patrimonio dell’Unesco, noi della FIF continuiamo a divulgare presso i media e a sensibilizzare l’opinione pubblica sui concetti di salute, benessere, prevenzione, nutrizione e postura, garantendo il rispetto delle regole deontologiche, per tutelare e valorizzare sempre di più l’immagine e la qualità di quanti prestano la loro opera nel settore.
