DA AMBIENTE DOMESTICO A STUDIO PERSONAL TRAINING
Scritto da RedazioneI CONSIGLI DELL’ESPERTO PER I LIBERI PROFESSIONISTI
INTERVISTA AL DOTTORE COMMERCIALISTA ANDREA SALVOTTI PER CONOSCERE COSA FARE E QUALI PERMESSI RICHIEDERE
Èsempre più in aumento il numero di personal trainer che aprono studi di piccole dimensioni in appartamento, una tendenza supportata dalla tendenza del mercato che evidenzia una forte domanda di allenamenti personalizzati e flessibili.
Questi studi offrono senza dubbio molti vantaggi rispetto alle palestre tradizionali insieme ad una maggiore efficacia e praticità:
■ Maggiore flessibilità:
offrono la possibilità di allenarsi a casa propria o in un piccolo studio, risparmiando tempo sugli spostamenti.
■ Costi contenuti:
rispetto all’iscrizione in una palestra, si evitano spesso abbonamenti e costi elevati.
■ Ambiente personalizzato:
l’allenamento avviene in un ambiente più intimo e dedicato, potenzialmente più confortevole e meno affollato.
■ Attrezzatura essenziale:
anche senza macchinari complessi, è possibile svolgere sessioni efficaci utilizzando attrezzi semplici e versatili come bilancieri, manubri, kettlebell, elastici, tappetini e piccoli “fitness tools”.
In ogni caso l’efficacia dell’allenamento sia esso di Fitness o Wellness, dipende sempre dalla qualità del programma e quindi dalle competenze tecniche del trainer.
Per svolgere l’attività di Personal Training (PT) in uno studio situato in un appartamento, l’immobile deve tuttavia rispettare specifici requisiti.
Per sapere come aprire uno studio professionale nella propria abitazione ci siamo rivolti alle competenze del dott. Andrea Salvotti Consulente Commerciale della Federazione Italiana Fitness e Revisore dei Conti: “ciò dipende dal tipo di attività che si svolge e dalla tipologia di immobile che si possiede; inoltre – continua il dott. Salvotti – si deve valutare quando è necessario cambiare la destinazione d’uso e quali autorizzazioni sono necessarie e cosa prevede un eventuale regolamento condominiale”.
Ecco dunque i principali quesiti posti al nostro esperto che possono aiutare tutti i trainer che tra i nostri affiliati ed affezionati lettori siano orientati verso la scelta di una totale autonomia ed indipendenza professionale.
Quali sono i campi di applicazione dei suddetti requisiti?
Il locale di destinazione dell’attività deve rispettare i requisiti previsti per la licenza di agibilità e che sia a norma di legge. Il locale in cui sarà svolta l’attività dovrà avere una destinazione d’uso compatibile con quella prevista dal piano urbanistico comunale e la licenza di agibilità.
Devono essere rispettate tutte le norme e le prescrizioni specifiche dell’attività come: urbanistica, igiene pubblica, igiene edilizia, tutela ambientale, tutela della salute nei luoghi di lavoro, sicurezza alimentare, regolamenti locali di polizia urbana annonaria).
L’attività deve avvenire anche nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico.
Come ottenere il Cambio di destinazione d’uso da abitazione residenziale a studio professionale?
Le varie autorizzazioni necessarie possono cambiare da regione a regione. Per questo si consiglia di avvalersi di un professionista (Geometra o Architetto) e di una ditta di impiantisti competente che dovrà certificare gli impianti elettrici e tecnologici.
Quali tipologie di Autorizzazioni è necessario richiedere?
Il Personal Trainer è una figura professionale con competenze tecnico-scientifiche e altamente specializzata che si occupa del benessere psico-fisico del cliente attraverso un’organizzazione di tipo professionale. La sua attività consiste nello stilare piani di allenamento personalizzati, finalizzati al raggiungimento dei diversi obiettivi dei singoli clienti, e nel seguire e aiutare il cliente nel raggiungimento di quest’ultimi.
Non esiste in Italia alcuna legge che riconosca e che disciplini in modo specifico la figura del personal trainer, tranne per alcune leggi regionali.
Per esercitare la professione non è prevista l’iscrizione ad un albo particolare. Di conseguenza non sussistono tutti quegli obblighi previsti invece per i professionisti iscritti ad albi o ordini di categoria. Le professioni non organizzate sono regolamentate dalla Legge 4/2013 e secondo quest’ultima i Personal Trainer possono esercitare la loro attività professionale senza l’obbligo di dover conseguire una laurea specifica o di doversi iscrivere ad un albo nazionale.
Da un punto di vista giuridico, esso viene inquadrato come lavoratore autonomo in quanto vende lezioni private e consulenze di personal training.
Ci sono delle speciali Regolamentazioni provinciali /regionali?
Certamente Si! Per aprire uno studio di personal training sono richieste una serie di autorizzazioni e documenti di tipo amministrativo. È comunque necessario sottolineare il fatto che ogni Regione ha promulgato o può promulgare normative ad hoc: questo rende più difficile una completa trattazione dell’argomento.
Quali sono i principali Requisiti igienico-sanitari ed edilizi?
Abbiamo appena detto che le varie autorizzazioni necessarie possono cambiare da regione a regione. Per questo consigliamo sempre di avvalersi di un professionista, Geometra o Architetto e di una ditta di impiantisti competente che dovrà certificare gli impianti elettrici e tecnologici.
I requisiti igienico sanitari di mia conoscenza fanno riferimento a studi personal in locali di uso commerciale ed includono oltre alla conformità alle normative locali, la presenza di spogliatoi e servizi igienici separati per genere, l’illuminazione e la ventilazione adeguate, pavimenti e pareti lavabili e disinfettabili, e non ultimo requisito in termini di importanza, l’attività deve avvenire nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di inquinamento acustico.
Quali spese fiscali si possono dedurre in generale per lo studio professionale in casa?
Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (nel caso in cui non si abbia nello stesso comune un altro immobile ad uso esclusivo dell’attività professionale) prevede la possibilità di adibire ad uso promiscuo lo studio-abitazione.
In questo caso quindi, se sei un lavoratore autonomo, potrai dedurre ai fini fiscali una somma pari al 50% della rendita catastale (o il 50% del canone di affitto/leasing) e il e il 50% delle spese per la manutenzione, l’ammodernamento e la ristrutturazione dello stesso.
In qualità di consulente Commerciale quali consigli ritiene sia utile suggerire?
Di farsi seguire sin dai primi passi da personale esperto del settore. Ma non scoraggiatevi! Con i giusti consulenti e la giusta motivazione potrete aprire il vostro studio personal presso il vostro appartamento in pochi mesi.
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