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Il pilates per senior

Scritto da Gianpiero Marongiu

NUMEROSI I BENEFICI PER GLI OVER 65, IN RAPPORTO ALLE DIVERSE PROBLEMATICHE CHE IL TRASCORRERE DEL TEMPO INEVITABILMENTE COMPORTA.

Con terza età o senilità, termine proprio della sfera medica, ci si riferisce all’ultima parte del ciclo vitale umano. La definizione di ‘anziano’ deriva dagli altri, prima ancora che da noi stessi, che al contrario tendiamo ad opporci alle effettive modificazioni. Gli italiani di 65 anni non vogliono proprio sentir parlare di terza età: secondo un’indagine presentata alla London School of Economics, condotta intervistando oltre 12mila over 65 in diversi Paesi, due ultrasessantacinquenni italiani su tre dichiarano di non sentirsi affatto ‘anziani’. Quattro su dieci pensano che la vecchiaia inizi davvero solo dopo gli ottant’anni. Peraltro, una ricerca dell’Università svedese di Goteborg ha dimostrato che i 70enni di oggi sono più ‘svegli’ dei loro coetanei di 30 anni fa: ai test cognitivi e di intelligenza ottengono risultati migliori, probabilmente perché sono più colti, più attivi e meglio curati rispetto al passato. In Italia, poi, l’aspettativa di vita è una delle più alte (vita media intorno ai 76 anni per gli uomini e agli 81 anni per le donne): significa che viviamo bene, e che da noi è ancora più probabile che altrove arrivare a 75 anni in buona salute e che dovremmo considerare veramente anziano solo chi ha superato i 75 anni di età. Sarebbe dunque molto meglio intendere la terza età come ‘età matura’, in quanto il termine ‘anziano’ ha da sempre una connotazione negativa, che per le donne comincia indicativamente verso i 60 anni e per gli uomini 65 anni, e si protrae fino ai 75 anni. Poi inizia la cosiddetta quarta età, o senescenza, che è la vera vecchiaia. Con il procedere dell’età, il sistema nervoso centrale può presentare modesti segni di deterioramento, per cui i movimenti automatici risultano meno efficienti. Inoltre, in questo periodo della vita, possono esserci delle patologie specifiche (ipoacusie, deficit visivi e propriocettivo, etc.), che possono incidere, anche, sulla capacità di reazione dell’anziano. Se a tutto questo si aggiunge una fisiologica rigidità muscolare e osteoarticolare a carico degli arti inferiori e, in misura minore, degli arti superiori, si capisce come, anche, una delle capacità motorie di base come il camminare sia meno ‘sciolta’. La deambulazione, rispetto a tutte le altre funzioni motorie rappresenta il principale elemento che ci consente di valutare la qualità dell’autonomia di una persona. Per ovviare a questo inconveniente il senior è costretto, inconsciamente, a utilizzare i muscoli in maniera maggiore con un relativo aumento del dispendio energetico, e una più rapida affaticabilità.

ECCO NELLO SPECIFICO LE PRINCIPALI DISFUNZIONI DEI SENIOR E QUALI BENEFICI SI POSSONO TRARRE DAL PILATES:
Mal di schiena Gli esercizi del metodo Pilates sono, di certo, di grande ausilio per proteggere la schiena da tensioni e sofferenze; gli esercizi sono dolci e consentono un miglioramento graduale, ma costante.
Periartrite scapolo-omerale Il Pilates consente di ridare equilibrio all’articolazione della spalla, in quanto tutti gli esercizi partono, tra le altre cose, da un corretto posizionamento della stessa, andando a ricercare il cosiddetto ‘neutro’ della spalla. È auspicabile inserire degli esercizi specifici di extrarotazione, favorendo, in questo modo, un riequilibrio della cuffia dei rotatori. Altro elemento importantissimo è la ricerca del rilassamento: anche in questo caso sarà possibile imparare a utilizzare un’articolazione solitamente dolente, e quindi limitata nel range di movimento, utilizzando esclusivamente i muscoli necessari (economizzazione del gesto motorio).
Menopausa Comporta una serie di disturbi che cominciano a manifestarsi già prima della scomparsa delle mestruazioni, mentre altri possono comparire a distanza di anni dalla menopausa. Nella maggior parte delle donne la ridotta produzione di estrogeni è accompagnata da reazioni vasomotorie, insonnia, sbalzi d’umore, cambiamenti nella composizione delle mucose, modificazioni corporee. Con il passare degli anni, si osserva una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari, la comparsa di osteoporosi, un indebolimento delle capacità cognitive, ridotta elasticità e secchezza della pelle. Anche se nel descrivere i disturbi si pone, ovviamente, l’accento sugli aspetti ‘patologici’ della menopausa, è bene ricordare che, non tutte le donne presentano i sintomi descritti e che molti di questi disturbi compaiono in maniera sfumata e sono ben tollerati. Molto può dipendere dall’approccio psicologico con cui si affronta questo evento della vita. Il Pilates è un grande aiuto per le donne in questa fase della vita, perché è in grado di portare numerosi benefici non solo a livello fisico, ma anche psicologico.
Osteoporosi I benefici del Pilates si riscontrano soprattutto a livello della colonna vertebrale, dove l’aumento della mobilità rachidea in estensione associata a un rinforzo del corsetto addominale consentirà di svolgere in maniera più fluida tutti i movimenti della comune vita di relazione, intervenendo indirettamente anche sulla diminuzione dei rischi di spiacevoli cadute, causa, di solito, del rischio di fratture anche al femore e al radio, che assieme ai corpi vertebrali sono le sedi più frequenti di frattura nell’anziano.
Artrosi Esistono vari tipi di artrosi che, nei soggetti anziani, generalmente, si evolvono in artrosi dell’anca e artrosi del ginocchio. In presenza di un’artrosi importante un’articolazione artificiale può ridurre il dolore e ripristinare la mobilità e la stabilità. Tuttavia, una protesi parziale o totale dell’articolazione dell’anca o del ginocchio richiede una rieducazione motoria molto accurata. Il Pilates, a questo proposito, si presta in maniera particolare, giacché migliora l’elasticità dei muscoli, rendendoli più forti e resistenti e pone, inoltre, l’attenzione sulla correttezza dei movimenti, ricostruendo degli schemi motori modificati nel tempo.
Malattie metaboliche (dislipidemie, ipertensione, diabete mellito) All’origine di questi disturbi c’è essenzialmente uno stile di vita scorretto, che significa alimentazione sregolata, ma anche scarso esercizio fisico. Queste persone, spesso in sovrappeso, trovano nel Pilates una forma di movimento in cui non si sentono fuori luogo e, oltre ai benefici diretti che l’attività consente di raggiungere, si può evidenziare, di certo, un aspetto secondario, decisamente importante, legato a una migliorata autostima.
Incontinenza A questo proposito va evidenziata l’importanza che il Pilates dà al pavimento pelvico.
Ipotensione ortostatica Nei senior è fondamentale passare da una posizione all’altra, o ancora in maniera più semplice da un esercizio a un altro, con delle transizioni guidate e sicure, onde evitare degli scompensi dati da un abbassamento di pressione arteriosa.
Stimolazione mnesica e concentrazione La concentrazione è uno dei principi fondamentali del Pilates, ma nel nostro caso specifico è prioritario far in modo che gli allievi siano sempre ‘sfidati’ con degli esercizi di coordinazione, per allenare anche la memoria e i riflessi.
Ritorno venoso I processi d’invecchiamento a carico del piede dell’anziano si traducono in un aumento dello spessore della cute, con relativa riduzione dell’elasticità della pelle, del contenuto osseo e della vascolarizzazione, nonché con l’abbassamento degli archi plantari. Per questo motivo è fondamentale dare al piede degli stimoli continui, che andranno dalla semplice mobilizzazione della caviglia, delle dita, alle pressioni sulla pianta del piede con delle palline in gommaspugna, a degli esercizi propriocettivi in stazione eretta.

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