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QUALITÀ DELL’ISTRUTTORE E ISTRUTTORI DI QUALITÀ

Scritto da Viviana Fabozzi

Negli ultimi 10 anni nel mondo del fitness l’offerta dei corsi, già precedentemente molto varia, ha subito una variazione brusca (complice anche la pandemia) verso l’on line e le varie forme comunicative sui social. Riconoscere e Parlare di qualità degli istruttori è sempre più difficile in quanto spesso non ben quantificabile!


Da un punto di vista “giuridico”, secondo l’ultima riforma dello sport (Art.  42), i corsi di attività motoria e sportiva offerti all’interno di palestre, centri e impianti sportivi di ogni tipo….devono essere svolti con il coordinamento di un chinesiologo, oppure di un diplomato ISEF o di un Laureato in Scienze motorie e poi di un istruttore di specifica disciplina in possesso dei requisiti abilitanti previsti per le singole attività motorie e sportive dalle relative Federazioni Sportive Nazionali, dalle Discipline Sportive Associate o dagli Enti di Promozione Sportiva, anche paralimpici, riconosciuti dal CONI e dal CIP: ergo basta che una certificazione sia avallata da un FSN e EPS del CONI per essere valida all’insegnamento. Un primo problema che ci si deve porre è che, a garanzia della validità e della qualità delle accademie di fitness, mancano legislativamente delle linee guida minime per fare la formazione. Il sano buon senso delle accademie come la FIF a fronte di questa mancanza ha indotto la commissione tecnica a definire necessariamente, per ogni corso, un monte ore (seguendo il modello universitario dei crediti formativi) che devono essere composte da un certo numero di ore di formazione in presenza, da remoto oppure online, con test verifica per l’apprendimento e servizio di tutoraggio, il tutto con un esame finale sia scritto sia teorico/pratico. Da qui si evince certamente che un solo WE formativo non può assolutamente essere sufficiente per gettare le basi per iniziare un percorso che dovrà essere ricco di pratica , esperienze in campo, confronto. Per non parlare poi del rischio dei nuovi istrutt
Entra in gioco anche l’umiltà dei nuovi istruttori nel non sentirsi arrivati dopo il primo corso, questo è appunto solo la prima tappa.

Un cliente non esperto come può riconoscere la qualità di un istruttore in una variegata gamma di proposte tecniche?
Certamente per prima cosa l’utente finale può verificare che l’istruttore o chi per lui (datore di lavoro, direttore tecnico del centro ecc.) possegga un diploma di Enti di formazione accreditati e riconosciuti, con apposito rilascio di un tesserino tecnico.
Successivamente deve accertarsi del costante aggiornamento tecnico dell’istruttore o dell’intero staff del centro a testimonianza della loro crescita formativa che sia al passo con i tempi e in grado di offrire proposte di allenamento altamente qualitative.

A proposito di aggiornamento tecnico, pochi conoscono la legge 4/2013 sulle professioni non organizzate, questa legge vuole tutelare tutti gli utenti che si rivolgono ai professionisti e che vogliono esser certi del percorso formativo che hanno fatto, e delle garanzie che possono dare, dando la possibilità di avere uno sportello a cui rivolgersi in caso il professionista non si comporti in modo corretto (secondo un codice deontologico). Si tratta di un registro delle associazioni che hanno prodotto tutta la documentazione presente sul sito del MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY (ex MISE); basta digitare “ministero legge 4/2013” per accedere all’elenco nel quale gli organismi che aderiscono certificano il percorso minimo di formazione che i tecnici devono fare e soprattutto, che per il mantenimento della certificazione ci sia un aggiornamento periodico dei tecnici.
Quanto detto sopra da’ una certa garanzia sulla formazione erogata e quindi sulla qualità tecnica di un istruttore, ma da sola non crea certo il tecnico di qualità. Per farlo occorre motivazione e passione che nel tempo consentono ai Personal Trainer o agli istruttori di costruirsi un bagaglio di esperienza che però non deve essere “una tantum” ma costantemente rinnovato e messo in discussione alla luce di continui progressi che il mondo dello sport e della salute fanno anno dopo anno.

L’istruttore di qualità è colui che sa essere:

  • autorevole - ovvero credibile, un punto di riferimento per i suoi allievi che assume per loro un significato di verità;
  • emozionante - con una presenza attiva, animata dalla voglia di fare sempre meglio, di dare e di arricchire;
  • coinvolgente e affascinante - con una partecipazione condizionata dallo sforzo di far percepire qualsiasi esercizio o gioco in modo accattivante, interessante, curioso, in una versione sempre nuova, in un ambiente dove regna l’ordine, la giustizia, la stima, la collaborazione, la creatività e la voglia di sicuro di farli imparare;
  • di ruolo - indossare un abito consono alla cerimonia, alla cerimonia dell’insegnamento e dell’apprendimento; fare il direttore d’orchestra dove ognuno degli orchestrali suona il proprio strumento (chi bene e chi male, ma tutti suonano) con il solo scopo di accompagnarli e di farli “crescere”.

Se il tuo istruttore ti lascia in eredità la gioia di giocare, di divertirti e la voglia di migliorare allora hai avuto la fortuna di incontrare un istruttore di qualità!
Concludendo possiamo certamente affermare che la qualità dell’istruttore si riconosce con l’analisi della sua esperienza professionale, ma l’essere un istruttore di qualità si riconosce con le sensazioni di pancia, ovvero con il cuore!

Letto 11 volte Utima modifica effettuata Mercoledì, 04 June 2025 11:03

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