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LE DINAMICHE DI GRUPPO NELLE CLASSI DI FUNCTIONAL TRAINING

Scritto da Emmanuele Rossi

Come adattare le metodologie di allenamento alle peculiarità dei partecipanti e alla disponibilità delle attrezzature


Il seguente articolo ha l’obiettivo di esplorare a fondo le dinamiche di gruppo nel contesto di allenamenti funzionali, focalizzandosi su come adattare le metodologie in base al numero di partecipanti, alla disponibilità di attrezzature e al livello di preparazione fisica degli utenti. Quando si lavora con gruppi, indipendentemente dalla loro dimensione, l’obiettivo principale è sempre quello di creare un allenamento che sia stimolante, sicuro ed efficace per tutti i partecipanti. L’allenamento funzionale mira a sviluppare forza, resistenza, flessibilità e mobilità, ma nel contesto di una classe di gruppo, è essenziale che ogni individuo possa lavorare secondo il proprio livello di capacità fisica e con la giusta attrezzatura.
Le classi funzionali, infatti, sono caratterizzate dalla presenza di partecipanti con livelli di fitness molto diversi tra loro. Alcuni possono essere principianti, mentre altri possono avere un livello avanzato. Questo richiede una progettazione dell’allenamento molto flessibile, in modo che ogni persona possa lavorare a proprio ritmo senza compromettere l’intensità dell’allenamento. Analizziamo insieme come affrontare queste sfide, integrando esercizi funzionali in modalità che rispondano a necessità specifiche dei partecipanti.


GESTIONE DEGLI ATTREZZI

Un aspetto cruciale nella gestione di classi numerose è la disponibilità degli attrezzi. Con l’aumento del numero di partecipanti, diventa fondamentale avere a disposizione attrezzi dello stesso tipo con vari pesi (per esempio, kettlebell, manubri, bilancieri, ecc.). Questo è particolarmente importante per garantire che ogni partecipante possa allenarsi con un carico appropriato. In classi molto numerose, è possibile che alcuni attrezzi non siano disponibili per tutti, quindi è essenziale trovare soluzioni per evitare tempi di attesa troppo lunghi. Una strategia efficace è quella di organizzare il lavoro in stazioni. Ogni stazione può avere un esercizio diverso e un’attrezzatura assegnata. Quando gli attrezzi sono limitati, si può ricorrere a varianti a corpo libero, che sono molto efficaci per stimolare i muscoli e aumentare la frequenza cardiaca. Esempi di varianti a corpo libero includono il burpee (al posto di un push-up tradizionale) o lo squat jump (al posto dello squat classico). Questi esercizi, pur non utilizzando attrezzatura, sono ottimi per il lavoro muscolare e cardiovascolare, aumentando l’intensità senza compromettere l’efficacia del circuito.


GESTIONE DEGLI SPAZI

Gli spazi sono un altro punto importante da valutare.
Quando si lavora con gruppi numerosi, è necessario organizzare lo spazio in modo tale che i partecipanti possano allenarsi e spostarsi in sicurezza, senza mai compromettere l’efficacia o la velocità dell’allenamento. La disposizione delle postazioni e delle attrezzature è fondamentale. Ad esempio, se si utilizzano stazioni, bisogna tenere conto dello spazio disponibile tra una stazione e l’altra per evitare ingorghi e permettere una buona circolazione dei partecipanti. Inoltre, in spazi ridotti, è possibile ottimizzare il lavoro con circuiti che richiedano attrezzature minime e che possano essere facilmente eseguiti anche in aree più piccole.
È importante che l’allenatore monitori costantemente l’ambiente di allenamento, incoraggiando i partecipanti a mantenere una buona distanza tra loro e a evitare distrazioni.


METODOLOGIE DI ALLENAMENTO

In questo articolo, esploreremo alcune delle principali metodologie di allenamento funzionale facili da organizzare, come AMRAP (As Many Reps As Possible), circuiti a tempo (ad esempio, 40 secondi di lavoro, 20 secondi di recupero), e circuiti alternati A-B-A-B (sempre a tempo). Sebbene esistano altre metodologie, queste sono particolarmente adatte a classi di qualsiasi dimensione e facilmente adattabili a qualsiasi tipo di attrezzatura.

  1. AMRAP (As Many Reps As Possible): Questo formato si concentra sulla quantità di lavoro che i partecipanti possono svolgere durante un determinato periodo di tempo. È ideale per stimolare il sistema cardiovascolare e per mantenere alta l’intensità. Ogni partecipante compete con se stesso, cercando di fare il maggior numero di ripetizioni in un tempo stabilito, aumentando così la propria resistenza e capacità di lavoro.
  2. Circuito a Tempo: Ogni stazione dura un determinato periodo di lavoro (es. 40 secondi) seguito da un breve recupero (es. 20 secondi). Dopo un ciclo completo di stazioni, si può ripetere il circuito. Questo formato è utile per gestire gruppi numerosi, poiché i partecipanti sono costantemente in movimento e non si verificano tempi di attesa.
  3. Circuito Alternato A-B-A-B: In questo formato, i partecipanti eseguono due esercizi diversi alternandoli. Ogni esercizio dura 40 secondi di lavoro e 20 secondi di recupero. L’allenatore può gestire il flusso di lavoro senza fermare l’intensità, ed è particolarmente utile per migliorare la forza e la resistenza muscolare.


ADATTAMENTI IN BASE ALLA DISPONIBILITÀ DI ATTREZZATURE E AL LIVELLO DI DIFFICOLTÀ

Dunque un primo aspetto riguarda come adattare gli esercizi in base alla disponibilità di attrezzature e al livello di difficoltà. In un gruppo di principianti, ad esempio, l’allenatore dovrà proporre varianti semplificate di esercizi complessi, come una versione modificata del Push-Up o uno Squat più leggero. Al contrario, in un gruppo più esperto, si potranno proporre esercizi più complessi, come il Kettlebell Clean o i movimenti olimpici, con un focus sulla tecnica e sull’intensità. Un’altra strategia utile è quella di responsabilizzare i partecipanti più esperti, invitandoli a fungere da “tutor” per i partecipanti meno esperti. Questo approccio non solo aiuta i principianti a migliorare più velocemente, ma favorisce anche la collaborazione e l’atmosfera di gruppo, creando un ambiente positivo in cui tutti si sentono coinvolti. Vediamolo nel dettaglio:


RESPONSABILIZZARE I PARTECIPANTI ESPERTI: IL RUOLO DEL TUTOR

Un modo efficace per migliorare l’esperienza di allenamento è responsabilizzare i partecipanti più esperti, assegnando loro il ruolo di tutor per i compagni meno esperti. Questo approccio permette di creare un ambiente di supporto, favorendo l’apprendimento e la collaborazione tra i membri del gruppo. I tutor non sono insegnanti veri e propri, ma svolgono un ruolo di supporto pratico per i partecipanti meno esperti. È importante che i tutor siano identificati con attenzione, scegliendo persone che abbiano una buona conoscenza degli esercizi e che siano in grado di offrire consigli pratici in modo chiaro e motivante. Il loro compito principale è quello di aiutare i principianti a ricordare gli esercizi e fornire consigli rapidi sulla corretta esecuzione, come:

  • Ricapitolare brevemente gli esercizi durante la lezione.
  • Dare piccoli consigli pratici per migliorare la tecnica.
  • Motivare i compagni meno esperti in modo positivo.

È fondamentale sottolineare che le correzioni tecniche e le modifiche più approfondite devono sempre essere responsabilità dell’istruttore. I tutor possono solo offrire suggerimenti pratici, come ricordare l’allineamento del corpo o la posizione delle mani, ma non devono sostituirsi all’allenatore nelle correzioni tecniche complesse.


VANTAGGI DEL TUTORAGGIO

  • Supporto rapido: I tutor offrono un aiuto immediato durante l’allenamento, senza sovraccaricare l’allenatore.
  • Collaborazione: I principianti si sentono più a loro agio nel chiedere aiuto a un compagno di allenamento, piuttosto che all’allenatore stesso.
  • Semplicità: I tutor non sono responsabili di correzioni complesse, ma solo di aiuti pratici e veloci, mantenendo il flusso della lezione.


BENEFICI EMOTIVI E NEI RAPPORTI TRA I PARTECIPANTI

L’uso dei tutor non solo migliora l’aspetto tecnico dell’allenamento, ma ha anche un impatto significativo sugli aspetti emotivi e relazionali:

  • Crea un clima di supporto: I tutor contribuiscono a rinforzare il legame tra i partecipanti, rendendo l’ambiente di allenamento più inclusivo e accogliente. I principianti si sentono meno soli e più motivati a partecipare attivamente.
  • Senso di appartenenza: sentirsi parte di un gruppo in cui tutti si aiutano a vicenda favorisce un senso di comunità. I partecipanti più esperti si sentono valorizzati nel loro ruolo di guida, mentre i meno esperti apprezzano l’opportunità di ricevere supporto.
  • Rafforza la fiducia: aiutare i compagni permette di costruire la fiducia reciproca, non solo nei confronti delle proprie capacità, ma anche nelle relazioni all’interno del gruppo. I tutor diventano punti di riferimento positivi per i principianti, creando un ambiente di rispetto e amicizia.

In sintesi, i tutor sono un supporto utile per migliorare l’efficacia dell’allenamento, ma il loro impatto va oltre l’aspetto tecnico: contribuiscono a rafforzare i legami emotivi e a migliorare l’atmosfera del gruppo, creando un ambiente più coeso e motivante.


DINAMICHE DI GRUPPO IN BASE AL NUMERO DI PARTECIPANTI

La gestione del gruppo cambia a seconda delle dimensioni della classe. Ecco come si possono strutturare i workout a seconda del numero di partecipanti:


Gruppi Piccoli (3-6 Partecipanti)

Vantaggi:

  • Maggiore attenzione individuale e possibilità di correggere la tecnica.
  • L’allenatore può personalizzare gli esercizi e lavorare sui punti deboli di ciascun partecipante.
  • Possibilità di includere esercizi più complessi, come i kettlebell clean o lo snatch.

Svantaggi:

  • Limitata dinamica di gruppo e interazione sociale.

Strategia suggerita: in gruppi piccoli, l’allenatore può dedicare più tempo alla correzione tecnica e alla personalizzazione. Ogni partecipante può eseguire una versione dell’esercizio che si adatti al proprio livello, con variazioni per principianti e atleti avanzati.


Gruppi Medi (7-10 Partecipanti)

Vantaggi:

  • Buon equilibrio tra attenzione individuale e dinamiche di gruppo.
  • Lavoro in coppie o squadre che stimola la competizione amichevole.

Svantaggi:

  • Difficoltà nel monitoraggio individuale.

Strategia suggerita: utilizzare circuiti a stazioni con un numero maggiore di partecipanti e assegnare “tutor” esperti per guidare i principianti.


Gruppi Grandi (10-16 Partecipanti)

Vantaggi:

  • Maggiore energia di gruppo e motivazione.
  • Lavoro in gruppi o coppie stimola la collaborazione.

Svantaggi:

  • Limitata attenzione individuale.
  • Problemi legati alla disponibilità di attrezzi.

Strategia suggerita: organizzare il lavoro in coppie o gruppi più grandi, utilizzare circuiti a tempo per mantenere alta l’intensità e ridurre i tempi di attesa.


LE PECULIARITÀ E I VANTAGGI DEL CIRCUITO ALTERNATO A TEMPO ABAB

Il circuito alternato a tempo ABAB offre numerosi vantaggi in un contesto di allenamento funzionale, specialmente quando il numero di partecipanti è elevato e si cerca di massimizzare l’efficacia dell’allenamento in un tempo relativamente breve. Ecco alcuni punti aggiuntivi da considerare:

  1. Focalizzazione sui 2 esercizi: poiché gli esercizi sono alternati in modo semplice (A e B), i partecipanti non devono preoccuparsi di ricordare sequenze complesse o fare cambiamenti frequenti tra attrezzature diverse. Questo riduce lo stress mentale e consente loro di concentrarsi sulla qualità del movimento.
  2. Meno disordine e maggiore ordine: poiché ogni gruppo di lavoro rimane nella stessa zona della sala per tutta la durata del circuito, c’è meno bisogno di spostarsi frequentemente da una parte all’altra. Questo aiuta a mantenere l’ordine e a ridurre la confusione, soprattutto se ci sono molte persone coinvolte.
  3. Controllo facilitato da parte dell’istruttore: con solo due esercizi alternati da osservare, l’istruttore può monitorare con maggiore attenzione la corretta esecuzione, specialmente se uno degli esercizi è relativamente semplice o un esercizio cardiovascolare a bassa intensità. In caso di esercizi tecnicamente complessi, l’istruttore può concentrarsi principalmente su quelli, garantendo la sicurezza e l’efficacia per tutti.
  4. Migliore gestione della fatica: l’alternanza tra un esercizio più impegnativo (come un esercizio di forza o complesso) e uno meno impegnativo (come un esercizio di cardio o di mobilità) consente al corpo di recuperare parzialmente durante l’esecuzione dell’esercizio “B”. Questo permette di mantenere l’intensità complessiva alta senza compromettere la qualità del movimento.
  5. Motivazione e varietà: alternare tra due tipi di esercizi (uno più complesso e uno più semplice o cardio) mantiene alto l’interesse dei partecipanti e favorisce la motivazione. La ripetizione di un circuito ABAB a tempo aiuta a creare un ritmo che stimola la performance, evitando noia o stanchezza psicologica.
  6. Adattabilità a diversi livelli di fitness: grazie alla struttura semplice e alla possibilità di alternare esercizi tecnicamente più facili con altri più complessi, il circuito alternato è facilmente adattabile a gruppi di diverso livello di fitness. Gli esercizi possono essere modificati facilmente per soddisfare le necessità di ogni partecipante senza interrompere il flusso del circuito.
  7. Facilità di monitoraggio dei progressi: poiché ogni ciclo si alterna tra solo due esercizi, gli allenamenti sono facili da monitorare nel tempo. L’istruttore può tenere traccia dei miglioramenti individuali in modo più preciso, sia che si tratti di incrementare le ripetizioni, migliorare la tecnica o aumentare l’intensità cardiovascolare.
  8. Gestione strategica degli attrezzi: l’allenamento alternato ABAB è particolarmente utile quando si ha un numero limitato di attrezzi. Alternando strategicamente gli esercizi, è possibile far lavorare tutti i partecipanti senza che sia necessario avere attrezzatura identica per ciascuno. Ad esempio, si possono alternare esercizi di forza che richiedono attrezzi come manubri o kettlebell con esercizi a corpo libero o con attrezzi di uso comune, consentendo a tutti di lavorare senza dover aspettare il turno. Questo rende il flusso del circuito più efficiente e riduce i tempi morti tra un esercizio e l’altro.


CONCLUSIONI

In un contesto di circuiti alternati a tempo ABAB, l’allenamento diventa estremamente efficace per ottimizzare il tempo e massimizzare il risultato, favorendo la progressione senza compromettere la qualità. La combinazione di varietà, controllo, recupero attivo e l’uso strategico degli attrezzi rende questo approccio ideale in classi numerose e per chi cerca un allenamento equilibrato che coinvolga forza, resistenza, capacità aerobiche e funzionalità. Per quanto riguarda la gestione di una “Functional Class”, possiamo in sintesi affermare che nei gruppi piccoli, si può lavorare su esercizi complessi e personalizzare l’allenamento per ciascun partecipante; nei gruppi medi, si può aumentare l’interazione tra i partecipanti e ottimizzare il tempo con esercizi a stazioni, mentre nei gruppi grandi, è fondamentale gestire l’attrezzatura, strutturare il lavoro a stazioni e usare varianti di esercizi per mantenere alta l’intensità e garantire il coinvolgimento di tutti. La chiave del successo risiede nell’adattamento continuo all’evoluzione della dinamica di gruppo, con attenzione alla sicurezza e all’efficacia di ogni esercizio.

Letto 17 volte Utima modifica effettuata Martedì, 03 June 2025 17:49

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