Contattaci su Facebook Contattaci su WhatsApp
Mercoledì, 21 February 2018 11:13

Spartan Challenge

Scritto da Redazione
Vota questo articolo
(0 voti)

L’APPUNTAMENTO CON LE PRIME COMPETIZIONI È PER VENERDÌ 1 GIUGNO 2018 A RIMINIWELLNESS

Venerdì 1 giugno a Rimini Wellness, nel padiglione dedicato al settore Functional and Kalisthenics Training, si svolgeranno le “Spartan Challenge’, ossia le prime competizioni di Spartan System, un sistema di allenamento a corpo libero creato per la preparazione degli sport di combattimento. «Lo Spartan - spiega Francesco Fiocchi, docente della FIF e ideatore del sistema – è conoscenza del proprio corpo a 360 gradi, è un mix di Brasilian jiu jit su, capoeira, bodyweight, bodyfloor, break-dance, yoga, Pilates. È il prodotto di flessibilità, resistenza, forza e rapidità applicata a movimenti multiplanari».

Entrato da quest’anno a far parte del programma formativo FIF, il percorso di formazione è strutturato in 4 master monotematici:
1. Spartan System Training
2. Core & Joint Mobility
3. Endurance & Strenght Training
4. Training Schedule

«L'obiettivo – aggiunge Fiocchi – è formare istruttori qualificati che abbiano una conoscenza dell'anatomia, della biomeccanica, dei meccanismi energetici e della programmazione dell'allenamento. Lo Spartan richiede tempo per essere assimilato, per cui è necessaria una pratica costante e tanta tecnica. Ragion per cui quest’anno si è deciso di proporre il primo modulo e con l'avvento della futura programmazione sarà la volta del secondo e così via. È un segno di qualità del lavoro e un modo per testare la volontà dei nostri corsisti. Nella vita ce la fa non chi comincia ma quel che persevera...”

Francesco, hai parlato di volontà e perseveranza. Immagino che siano gli ingredienti richiesti per chi voglia partecipare alla competizione dell’1 giugno, una vera novità targata FIF?
«Assolutamente sì. È un progetto coltivato a lungo che sta diventando realtà! Lo Spartan nasce come sistema di allenamento prestativo, l'obiettivo è la competizione!».

Puoi parlare delle gare. Di cosa si tratta?
«Certo, sono competizioni a corpo libero puro, una rivisitazione delle Antiche Olimpiadi. Abbiamo cercato di far rivivere l'atmosfera dell'antica Grecia, giocando con la terminologia spartana: i giudici sono chiamati efori, la giuria è la gherusia, e così via».

Chi può partecipare? Esistono livelli?
«La gara è strutturata in due categorie: figli di Ares (uomini) e figli di Artemide (donne). I partecipanti possono iscriversi al livello base, al livello Guerriero (Warrior Level) o a uno più avanzato, livello Eroe (Hero Level). Ciascun livello presenta 25 esercizi, visionabili sul sito della Federazione (www.fif.it) o dello Spartan System (www.thespartansystem.com). Il singolo esercizio è correlato da spiegazione tecnica».

È vero che è stato creato un glossario, una sorte di linguaggio comune per una comunicazione più efficace tra giuria e concorrenti?
«Sì, i termini più comuni sono:
rep: ripetizione eseguita correttamente
no rep: ripetizione eseguita non correttamente
penalty: penalità da svolgere
round: serie di esercizi contrassegnati da un numero prestabilito di ripetizioni o da un tempo di lavoro per esercizio
work time: tempo di lavoro • rest time: tempo di recupero al termine della struttura
no rest time: nessuna interruzione al termine della struttura

Come è organizzata la gara?
«La competizione è strutturata in quattro fasi:
1. la registrazione dei partecipanti o l'eventuale iscrizione che può essere fatta in loco (sono ammessi tutti coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età);
2. il briefing o regolamento, 30 minuti prima della gara. Durante questa fase la Gherusia (giuria), rappresentata dagli ephorates (giudici) illustra il regolamento della competizione con le strutture, gli esercizi e le eventuali variabili presenti;
3. la gara;
4. la premiazione.

A proposito di strutture, quali sono le tipologie di lavoro che i concorrenti troveranno?
«Abbiamo optato per ladder, amrap e afap. I ladder sono strutture semplici caratterizzate da grossi volumi di lavoro. Di base, il ladder è un allenamento caratterizzato da una serie di esercizi, ciascuno contraddistinto da un certo numero di ripetizioni. Una volta completati tutti gli esercizi è necessario implementare o deplementare il numero delle ripetizioni per singolo esercizio. L’amrap, dall'inglese ‘ As many round as possible’, è una struttura di allenamento composta da un tempo di lavoro predeterminato, all'interno del quale è necessario eseguire più volte possibile il lavoro assegnato. Ogni round è composto da un numero di esercizi e ripetizioni. Il tempo di recupero tra gli esercizi e al termine del round è soggettivo. Va da sé che la quantità finale di tempo di recupero influenzerà in positivo o in negativo l’esecuzione di più o meno round/ripetizioni. La terza struttura è l’afap strategy composto da un numero prestabilito di esercizi e ripetizioni per esercizio. La caratteristica di questo lavoro è la selezione da parte del praticante della sequenza degli esercizi da abbinare al numero di ripetizione proposte; pertanto non solo è necessario una strategia di base per terminare il lavoro ma è richiesta una attenta analisi della complessità degli esercizi, del settore muscolare coinvolto e della velocità di esecuzione del singolo esercizio. L'obiettivo finale è portare a termine la sequenza nel minor tempo possibile. Infine veniamo all'afap time. Vengono selezionati un numero prestabilito di esercizi e si chiede al partecipante di svolgere il maggior numero di ripetizioni per un tempo prestabilito. Il numero delle ripetizioni per singolo esercizio verrà sommata a tutti gli esercizi proposti nella struttura fornendo il risultato finale del workout».

Per terminare come vengono assegnati i punteggi?
«Vengono conteggiati i primi cinque concorrenti per singola struttura:

  amrap afap strategy ladder afap time
10 punti 15 punti 10 punti 15 punti
8 punti 12 punti 8 punti 12 punti
6 punti 10 punti 6 punti 10 punti
4 punti 6 punti 4 punti 6 punti
2 punti 3 punti 2 punti 3 punti

La classifica finale è il prodotto dei punti conquistati da ciascun partecipante nelle singole strutture».

È stato un lavoro impegnativo catalogare gli esercizi, impostare un regolamento e studiare parametri oggettivi per quanto concerne la tecnica ma grazie al contributo della Federazione posso dire di essere soddisfatto! Stiamo parlando delle prime competizione di corpo libero in Italia, mi auguro che gli amanti del corpo libero non si facciano sfuggire questa opportunità! È solo l'inizio perché in futuro mi piacerebbe aprire un circuito di gare a livello nazionale e far crescere sempre di più il movimento che in quattro anni conta più di 300 istruttori certificati! L'ottimismo non deve mai mancare! Come dico sempre ai corsi: “Non esistono cose impossibili, ma menti deboli. Ci vediamo a Rimini!”.  

Lascia un commento

Verifica che tutti i dati nei campi con (*) siano inseriti. Non è permesso l'inserimento di codice HTML.