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ORIZZONTI POSTURALI - Nervo vagus, “il Viaggiatore” che regola l’equilibrio psico-fisico

Scritto da dott. Mattia Betti*

RIFLESSIONI E APPROFONDIMENTI

Viviamo oggi nel continuo flusso di informazioni che riguardano la salute ed il suo preservamento, sentiamo spesso parlare di stress, associandolo il più delle volte ad un valore negativo o meglio non coerentemente inquadrato nel contesto reale di salute di chi abbiamo davanti, mentre dovremmo imparare concetti come eustress e distress per comprendere meglio i segnali di allarme che sono normalmente gestiti dal nostro sistema (eustress) ed al contrario i messaggi che non riusciamo più a controllare determinando un innalzamento dello stato di veglia e di infiammazione (distress). Si tratta del principale sistema antinfiammatorio del nostro organismo,”Cholinergic Anti-inflammatory Pathway (CAP)» “riflesso antinfiammatorio del vago”, identificato per la prima volta nel 2000.

La sua funzione si riduce a causa dello stress cronico e dell'infiammazione, produce effetti antinfiammatori grazie alla produzione di acetilcolina, ed è responsabile dell’equilibrio del sistema nervoso, immunitario, ormonale e metabolico. L’attività del nervo vago, oltre contrastare le infiammazioni, riduce lo stress ossidativo, ed è connessa con il funzionamento della corteccia frontale e dell’amigdala che sono fondamentali per la regolazione delle emozioni (Urry et al., 2006); migliora la qualità del sonno, migliora l’umore, la concentrazione e la capacità di scelta. Il mio proposito è fare una riflessione per approfondire le molteplici proprietà del Nervo Vago e la possibilità della sua regolamentazione abbassandone il tono o incrementandone la sua funzione; partendo dal presupposto che non è un pulsante sul quale possiamo fare on /off, tali e tanti sono i fattori che lo influenzano, ma possiamo averne una conoscenza più approfondita. A cosa ci riferiamo quando parliamo di Nervo Vago? Vediamo di parlare un po’ di anatomia, per prima cosa. Il Nervo Vago è uno dei dodici nervi cranici, in particolare il decimo (infatti è chiamato anche nervo X del cranio, NERVO PNEUMOGASTRICO). Non è assolutamente mia intenzione andare troppo sul tecnico. In breve, parte da un punto situato nel profondo del nostro cervello e si snoda, scendendo dal collo nel resto del corpo, arrivando in molte zone dello stesso, nel torace e fino al basso addome. Non si tratta di un solo Nervo Vago, in effetti, ma possiamo vederli come due diramazioni nervose che scendono a destra e a sinistra. Sono i nervi più lunghi e ramificati del corpo e da questa caratteristica deriva il loro nome. La parola latina vagus significa letteralmente “vagabondo”, infatti, è presente un po’ dappertutto nel torace e nell’addome. È importante affrontare bene la fisiologia del nervo vago, il suo percorso perché questo sarà fondamentale quando arriverà il momento di stimolarlo o comprenderne le sue disfunzionalità.
In molte sintomatologie ad esempio:

■ Dolori muscolo-scheletrici diffusi
■ Stanchezza cronica
■ Quadro infiammatorio diffuso
■ Modificazioni posturali adattive rachidee
■ Alterazioni funzionali della tiroide
■ Difficoltà di deglutizione, senso di nodo alla gola
■ Iperidrosi e o scialorrea
■ Disturbi del tratto urinario inferiore
■ Irregolarità del ciclo mestruale
■ Calo del desiderio sessuale
■ Abbassamento del tono dell’umore
■ Difficoltà a concentrarsi
■ Probabile difficoltà di ottenere un calo ponderale, oppure un controllo sul normopeso

vagus

Che cosa influenza il nervo vago?
A livello del Sistema Motorio fornisce capacità di sviluppo per i muscoli del collo che hanno funzioni quali deglutire e parlare. Parasimpatico: responsabile del funzionamento del tratto, del respiro e degli stimoli legati allo stomaco. Il lato parasimpatico, con cui il nervo vago è sinergicamente impegnato, diminuisce lo stress, la tensione circolatoria e aiuta con il rilassamento e la capacità di ragionamento. Inoltre il Nervo Vago ha anche la funzione di aiutare nella defecazione, minzione ed eccitamento sessuale. Il Nervo Vago è un elemento chiave del sistema sensoriale parasimpatico “riposo e sintesi”: ha un impatto sulla respirazione, sullo stomaco e sul battito cardiaco, che possono influire sul benessere emotivo di ogni individuo. Comunque sia, ciò a cui si deve prestare attenzione è il “tono” del Nervo Vago. L’attività vagale è responsabile del controllo di innumerevoli processi fisiologici di regolazione, come la riduzione della frequenza cardiaca, la vasodilatazione o vasocostrizione dei vasi sanguigni, attività ormonale, polmonare, digerente. Nel 2010 alcuni analisti hanno trovato un circolo positivo tra tono vagale alto, emozioni positive e benessere fisico. Per così dire, più si aumenta il tono vagale, più migliorerà il benessere sia fisico che mentale (Sun et al. 2013) e viceversa. La reazione vagale diminuisce la pressione, diminuisce il battito cardiaco e la tensione circolatoria. Inoltre cambia la capacità funzionale di alcune parti del cervello, aiuta la concentrazione e agevola i benefici di quando il corpo è in uno stato di benessere. È interessante che alcuni studi abbiano persino dimostrato che il tono vagale viene trasmesso dalla madre al bambino. Le mamme che sono scoraggiate, nervose e arrabbiate durante il periodo di gravidanza hanno un movimento vagale inferiore. Inoltre, quando partoriscono, il neonato ha una bassa azione vagale e anche bassi livelli di dopamina e serotonina. Il tono vagale può essere stimato seguendo alcune procedure, ad esempio, il battito cardiaco, la frequenza respiratoria e la fluttuazione del battito cardiaco. Nel punto in cui la fluttuazione del battito cardiaco è elevata, il tono vagale risulterà altrettanto elevato e questo sta a significare che tutto è in correlazione. Nel caso il tono vagale sia basso non c’è bisogno di stressarsi: si può trovare un modo per rigenerarlo rinvigorendo il nervo vago e ciò consentirà di reagire in modo più adeguato alle manifestazioni fisiologiche del cervello e possibili disturbi psicologici. Vi sono aspetti sui quali possiamo soffermarci per comprendere come regolare o rilanciare tale attività. Il Nervo Vago è principalmente associato alle linee vocali e ai muscoli della parte posteriore della gola. Cantare, mormorare, recitare sono attività che possono attivare questi muscoli e dunque rinvigorire il Nervo Vago. Inoltre, è stato dimostrato che questo aumenta la fluttuazione del battito cardiaco e il tono vagale. Lo psicologo clinico Dr. Glenn Doyle osserva che: “Il Nervo Vago è profondamente inserito nel nostro cuore, nelle nostre viscere e nella nostra voce. Ogni volta che ci rivolgiamo all’interno per controllare i nostri veri sentimenti; controllare con la nostra saggezza intuitiva; o per trovare la nostra vera espressività, stiamo accendendo il Nervo Vago: ogni volta che il nostro viso riflette ciò che stiamo veramente provando o vivendo, ogni volta che ci colleghiamo ai ritmi di noi stessi o del mondo che ci circonda, esso è all’opera. Quando parliamo, gridiamo, cantiamo, il nervo vago si illumina come un albero di Natale, che è uno dei motivi per cui queste attività possono essere così catartiche ed emotive per molti di noi”.

Concludendo, possiamo affermare che l’attenzione di chi opera nel settore della salute, ancora una volta pone l’accento su come ciò che conosciamo ed osserviamo e approfondiamo debba servire per aiutare le persone a superare le loro difficoltà, comprenderle, valorizzando contemporaneamente le loro risorse, le loro capacità e la loro resilienza.

* Osteopata D.o.m R.o.i Postural Training Consultant

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