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Virtual fitness, la realtà che viene dal futuro

Scritto da Viviana Fabozzi

UN NUOVO SERVIZIO PER LE PALESTRE
UN ARTICOLO DOCUMENTARIO CHE RIPORTA UN’ANALISI OGGETTIVA DEGLI EFFETTI POSITIVI E NEGATIVI DI UNA VISIONE DEL FITNESS CHE INFLUENZA PARERI DIVERSI E DISCORDANTI.

L’espressione virtuale nel fitness sembra imporsi nel nostro presente come un progetto ideato per le palestre al fine di potenziare l’offerta dei loro servizi soddisfacendo le esigenze di allenamento dei propri clienti, in tutte le fasce orarie della giornata e negli spazi liberi del centro fitness.
Con il termine Virtual Fitness o Virtual Training, nella sua forma classica, si indicano tutte quelle lezioni di fitness di gruppo insegnate da un istruttore virtuale, ovvero non presente fisicamente, ma proiettato su un grande schermo. Il principale obiettivo del fitness virtuale è creare per i clienti dei centri fitness “la libertà” di allenarsi in fasce orarie prettamente adatte alle loro esigenze, senza vincoli di orario, vivendo una esperienza del tutto nuova ed elettrizzante. In tal senso si genera la possibilità di rivolgersi ad un nuovo target e ad una fascia di utenza che potrà approcciarsi in spazi temporali mai praticati precedentemente. Analizzando questa “mission” ogni operatore fitness non potrebbe che appoggiare e diffondere il progetto. Infatti in una prima analisi puramente di marketing e di sviluppo economico il programma di allenamento virtuale presenta effetti positivi. Annovero di seguito quelli di maggior rilievo:
• integrare e potenziare il palinsesto del Fitness Club sviluppando sinergie in accordo con lo staff del Centro e le esigenze della clientela;
• realizzare un prodotto ad ampio raggio che si prefigge di fornire idee e supplire ad eventuali assenze forzate con nuove proposte;
• svolgere una funzione di “sparring partner” consentendo di creare anticipazioni pratiche di eventuali nuovi percorsi allenanti testando attraverso l’allenamento virtuale le lezioni, e di determinare la popolarità di quel preciso corso di fitness prima di impegnarsi nell’investimento di una nuova lezione dal vivo.

Sulla base di questi importanti presupposti il “virtual training” offre numerosi vantaggi alla maggior parte dei fitness club, centri sportivi e fitness boutique che aderiscono al progetto, ma finché ciò possa avvenire con sicuro successo occorre fare una importante premessa: “L’allenamento virtuale non deve sostituire i tradizionali corsi fitness, ma può essere utilizzato in sinergia con essi!”.

Ecco i principali vantaggi dei corsi virtuali:
• redditività più elevata delle sale corsi data la possibilità di rendere operativi orari i cui generalmente le sale corsi sono vuote o, per contenere i costi, non si dispone della presenza di un istruttore in quelle determinate fasce orarie;
• procacciare nuovi clienti che per esigenze di lavoro o personali, legate ad inibizioni psicologiche, non hanno mai scelto lezioni di gruppo: con il servizio virtual training possono scegliere una lezione virtuale anche per conto proprio;
• consolidare la fidelizzazione dei clienti grazie ad una maggiore opzione di scelta di corsi fitness da proporre anche in simultanea a corsi già in attivo. Questo si traduce in una maggiore attenzione per il cliente e una qualità percepita del Club più elevata;
• creare nuove fonti di reddito per gli studi personal trainer, gli studi Pilates e altri che rientrano nella categoria delle fitness boutique, grazie alla possibilità di aggiungere la proposta di nuovi corsi virtuali che esulano dalla specifica e limitata proposta della loro naturale offerta.

Dopo essermi impegnata nell’esprimere con la massima obiettività tutti gli aspetti positivi di questa incalzante realtà del fitness, mi predispongo ad indossare i panni dell’avvocato del diavolo dando voce a una serie di pareri avversi alla sua imposizione nel mercato del fitness.
Da quanto finora analizzato risulta chiara la possibilità di attivare il virtual training in un duplice campo di azione: l’uno rivolto al pubblico delle palestre e dei centri fitness o personal trainer, l’altro rivolto all’allenamento individuale in stile home fitness.
Per restare ancora emozionalmente poco coinvolta la prima domanda postami nella specifica ricerca sul virtual fitness si è orientata sul come realizzare questo nuovo progetto e quali sono le sue peculiari esigenze di messa in atto.

Iniziando dalle attrezzature è importante dotarsi di:
• un video proiettore HD
• un buon set di luci
• casse acustiche amplificate di alta qualità
• un grande schermo TV o una parete bianca di almeno 4 metri per 3 metri

Continuando con l’aspetto pratico è importante precisare che i corsi virtuali hanno una durata media di 45 minuti, ma esistono anche corsi più specifici di durata inferiore. Vengono generalmente svolti a rotazione uno di seguito all’altro, soprattutto se intesi come servizio rivolto ai centri fitness, con una pausa di transizione di pochi minuti necessari per liberare la sala ed iniziare con il corso successivo. La sala potrà essere la stessa dove si svolgono i corsi live, con l’istruttore presente in carne ed ossa, oppure in una sala corsi dedicata interamente all’allenamento virtuale. Un secondo aspetto da considerare è puramente legato alla fruibilità della tecnologia applicata all’acquisto dei pacchetti di lezioni virtuali. Ad oggi le aziende in Italia che producono e distribuiscono corsi virtuali si contano sulle dita di una mano e necessitano, prima dell’acquisto, di essere contattate direttamente dagli utenti interessati per essere certi di ricevere idonei consigli sulle soluzioni allenanti più adatte alle proprie esigenze. Già da questo primo contatto è necessario dimostrare una spiccata attitudine all’utilizzo del web, riducendo in parte il campo di applicabilità!

Una volta scelto il giusto pacchetto di corsi le comuni modalità di ricezione del programma di allenamento virtuale da parte delle palestre si articolano più o meno così:
• le tracce video relative alle attività più idonee al centro, precedentemente scelte, vengono inviate tramite download
• a seguire si ricevono ad intervalli mensili (variabili a seconda dell’azienda venditrice) tutte le lezioni comprese nell’abbonamento che ha una durata variabile dai 9 ai 12 mesi
• nel corso dell’anno, sulla base delle necessità del centro, si potranno richiedere software gestionali ed si potrà incrementare il pacchetto con nuove proposte allenanti.

Ed è qui che per me istruttrice di vecchissima generazione e inguaribile romantica fortemente legata ai magici effetti dell’empatia del contatto diretto, entra in gioco l’aspetto più importante della psicologia applicata in questo progetto fitness di ultima generazione. Così per rispondere alle mie numerose perplessità ho fatto una indagine esplorativa diretta a raccontare le reali emozioni vissute dagli utenti dell’allenamento virtuale. In questo sondaggio ho riassunto e messo a confronto il vissuto comune dei clienti di un pacchetto “Virtual Home Fitness” e quelli di un pacchetto “Virtual Club Fitness”. Nel caso del “Virtual Home Fitness” le prime emozioni in evidenza sono state vissute nel momento della lettura delle istruzioni: il nervosismo, l’agitazione, l’ansia da prestazione hanno avuto il sopravvento, soprattutto leggendo le parti in cui si ribadiva la grande visibilità dei partecipanti, ponendo l’accento su dove puntare la fotocamera, dove puntare le luci per rendere l’immagine più chiara e permettere un buon controllo degli esercizi. Un altro momento che ha suscitato grande imbarazzo è quello che precede il primo collegamento nel pensare che immediatamente dopo ci sarà un tot numero di estranei, più l’istruttore, a condividere una esperienza assolutamente sconosciuta e come tale senza alcun riferimento simile a cui aggrapparsi. C’è poi un aspetto controverso da non sottovalutare. Infatti di solito chi desidera un allenamento dal vivo con un feedback sulla esecuzione tecnica e un incoraggiamento personalizzato sceglie un servizio di personal training one to one in cui si è sia realmente che virtualmente da soli e non ci si vede costretti a condividere i propri limiti con altre persone, per giunta estranee.
Qui la chiave di successo di un servizio di personal training virtuale sta esclusivamente nelle capacità comunicative oltre alle spiccate competenze tecniche dei “Virtual Trainer”, ma soprattutto nella scelta di offrire un servizio che seppur virtuale sia in tempo reale e non preregistrato e preconfezionato. L’utilizzo di un tono amichevole e onnisciente nel dare il benvenuto sulla piattaforma, la calma, la pazienza e la chiarezza nel dare gli ultimi consigli su come posizionare al meglio l’attrezzatura, renderanno certamente l’utente un po’ meno nervoso e più pronto ad iniziare la seduta di allenamento.
Una volta avviata la lezione un ulteriore importante segreto sta nel rendere il ritmo veloce, l’intensità medio alta e ancora nel dare costanti feedback tecnici e motivanti incoraggiamenti; tutto questo permetterà all’utente di spostare il focus esclusivamente sul suo impegno pratico incentrando la mente sul corpo per migliorare la consapevolezza di sé già in esercizio. In questo modo il sapere di essere costantemente alla telecamera per molti partecipanti alla lezione virtuale si può, in molti casi, trasformare in una maggiore motivazione e in un continuare a spingere oltre i propri limiti.

Dopo aver riflettuto sulle diverse testimonianze sul virtual personal & group training posso certamente riassumere i molti vantaggi offerti insieme ad alcuni inconvenienti. Tra i vantaggi risultano chiari:
• il risparmio di tempo e la convenienza nell’allenarsi direttamente in casa
• il risparmio economico rispetto al costo sostenuto per una lezione standard di personal training

Tra i principali inconvenienti sono facilmente intuibili:
• le difficoltà di possedere un set di attrezzatura adeguata
• le difficoltà nel disporre di uno spazio idoneo alle esigenze pratiche dell’attività scelta
• le difficoltà legate alla impossibilità di poter essere corretti fisicamente con un contatto diretto da parte del trainer virtuale oltre alla sua evidente difficoltà di notare, cogliere piccoli difetti nella forma esecutiva degli utenti stessi.

Nel caso del “Virtual Club Fitness” l’aspetto emozionale nel vivere l’esperienza dell’allenamento virtuale, al di là delle esigenze tecniche e logistiche già esposte all’inizio del nostro “articolo documentario” e che sono esclusivamente a carico del centro fitness, sembra rispondere a risvolti progressivamente positivi. A mano a mano che l’attività virtuale diventa più familiare i partecipanti alle lezioni dimostrano sentimenti di totale soddisfazione, soprattutto legati alla maggiore socializzazione e alla più spiccata motivazione agli stimoli allenanti. La non presenza in carne ed ossa del trainer costringe ad accorgersi dell’altro e ad interporsi con i “compagni di classe”; ne consegue la nascita di vere e proprie relazioni di amicizia rafforzate dalla complicità e al tempo stesso dalla sana competizione che si instaura durante le lezioni virtuali. Da istruttrice e docente impegnata nella creazione e nella formazione continua dei professionisti del fitness non posso non accogliere positivamente gli aspetti relativi alla possibilità di presentare una più ampia offerta con un servizio di alta qualità, flessibile e aggiornato che consente una maggiore visibilità e una maggior presenza, quasi vicina al possedere (concedetemi l’ardua e onnisciente frase) il dono dell’ubiquità! Al contempo il mio passato di animatrice turistica non può non tenermi fortemente legata alla consapevolezza che il contatto diretto, la profondità degli intenti degli sguardi, la prossemica della comunicazione non verbale e l’empatia necessitano di una indiscussa presenza fisica per renderci unici e di indimenticabili professionisti di successo!

Lascio ai lettori una valutazione e un’analisi soggettiva di questo documentario sulla attualizzazione dell’allenamento virtuale, nel rispetto e nella coscienza oggettiva dell’evoluzione futuristica del mondo del fitness che segue il “passo largo” della tecnologia hi-tech.

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