Le tendenze del fitness del 2018
I sette cibi suggeriti dai nutrizionisti
Avocado, latte di mandorle, limone, frutti di bosco, cavolo, uova di galline che mangiano bio e spinaci. Sono questi i sette alimenti che secondo i nutrizionisti rappresentano un ottimo punto di partenza per prevenire molte malattie e stare in forma. Perché? L’avocado fa bene al cuore e al cervello, in quanto pieno di fibre, vitamine K, C, E, A e del gruppo B, e fonte naturale di potassio. Il limone è naturalmente ricco di antiossidanti e vitamina C, oltre che di magnesio e potassio. Idem per i frutti di bosco. Il cavolo è considerato un superfood e favorisce il buon funzionamento di tutto il corpo. Le uova fanno benissimo, così come gli spinaci che contengono anche ferro.
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Meglio allenarsi in compagnia che da soli
Secondo numerose ricerche scientifiche, l’esercizio fisico provoca il rilascio nel cervello di antidolorifici naturali. Detto questo, l’antropologa Emma Chen della Oxford University ha dimostrato nel 2010 che la soglia del dolore dei membri di una squadra di canottaggio era più alta dopo gli allenamenti di gruppo rispetto a quelli in solitaria. Questo perché c’è un maggior rilascio delle endorfine naturali che agiscono come una sorta di antidolorifico che alleggerisce la fatica. La ricerca suggerisce inoltre che, se le persone si allenano con gli amici, è meno probabile che abbandonino l’attività fisica.
Dog Fitness
Silent Yoga
Spartan Challenge
L’APPUNTAMENTO CON LE PRIME COMPETIZIONI È PER VENERDÌ 1 GIUGNO 2018 A RIMINIWELLNESS
Venerdì 1 giugno a Rimini Wellness, nel padiglione dedicato al settore Functional and Kalisthenics Training, si svolgeranno le “Spartan Challenge’, ossia le prime competizioni di Spartan System, un sistema di allenamento a corpo libero creato per la preparazione degli sport di combattimento. «Lo Spartan - spiega Francesco Fiocchi, docente della FIF e ideatore del sistema – è conoscenza del proprio corpo a 360 gradi, è un mix di Brasilian jiu jit su, capoeira, bodyweight, bodyfloor, break-dance, yoga, Pilates. È il prodotto di flessibilità, resistenza, forza e rapidità applicata a movimenti multiplanari».
Entrato da quest’anno a far parte del programma formativo FIF, il percorso di formazione è strutturato in 4 master monotematici:
1. Spartan System Training
2. Core & Joint Mobility
3. Endurance & Strenght Training
4. Training Schedule
«L'obiettivo – aggiunge Fiocchi – è formare istruttori qualificati che abbiano una conoscenza dell'anatomia, della biomeccanica, dei meccanismi energetici e della programmazione dell'allenamento. Lo Spartan richiede tempo per essere assimilato, per cui è necessaria una pratica costante e tanta tecnica. Ragion per cui quest’anno si è deciso di proporre il primo modulo e con l'avvento della futura programmazione sarà la volta del secondo e così via. È un segno di qualità del lavoro e un modo per testare la volontà dei nostri corsisti. Nella vita ce la fa non chi comincia ma quel che persevera...”
Francesco, hai parlato di volontà e perseveranza. Immagino che siano gli ingredienti richiesti per chi voglia partecipare alla competizione dell’1 giugno, una vera novità targata FIF?
«Assolutamente sì. È un progetto coltivato a lungo che sta diventando realtà! Lo Spartan nasce come sistema di allenamento prestativo, l'obiettivo è la competizione!».
Puoi parlare delle gare. Di cosa si tratta?
«Certo, sono competizioni a corpo libero puro, una rivisitazione delle Antiche Olimpiadi. Abbiamo cercato di far rivivere l'atmosfera dell'antica Grecia, giocando con la terminologia spartana: i giudici sono chiamati efori, la giuria è la gherusia, e così via».
Chi può partecipare? Esistono livelli?
«La gara è strutturata in due categorie: figli di Ares (uomini) e figli di Artemide (donne). I partecipanti possono iscriversi al livello base, al livello Guerriero (Warrior Level) o a uno più avanzato, livello Eroe (Hero Level). Ciascun livello presenta 25 esercizi, visionabili sul sito della Federazione (www.fif.it) o dello Spartan System (www.thespartansystem.com). Il singolo esercizio è correlato da spiegazione tecnica».
È vero che è stato creato un glossario, una sorte di linguaggio comune per una comunicazione più efficace tra giuria e concorrenti?
«Sì, i termini più comuni sono:
• rep: ripetizione eseguita correttamente
• no rep: ripetizione eseguita non correttamente
• penalty: penalità da svolgere
• round: serie di esercizi contrassegnati da un numero prestabilito di ripetizioni o da un tempo di lavoro per esercizio
• work time: tempo di lavoro • rest time: tempo di recupero al termine della struttura
• no rest time: nessuna interruzione al termine della struttura
Come è organizzata la gara?
«La competizione è strutturata in quattro fasi:
1. la registrazione dei partecipanti o l'eventuale iscrizione che può essere fatta in loco (sono ammessi tutti coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età);
2. il briefing o regolamento, 30 minuti prima della gara. Durante questa fase la Gherusia (giuria), rappresentata dagli ephorates (giudici) illustra il regolamento della competizione con le strutture, gli esercizi e le eventuali variabili presenti;
3. la gara;
4. la premiazione.
A proposito di strutture, quali sono le tipologie di lavoro che i concorrenti troveranno?
«Abbiamo optato per ladder, amrap e afap. I ladder sono strutture semplici caratterizzate da grossi volumi di lavoro. Di base, il ladder è un allenamento caratterizzato da una serie di esercizi, ciascuno contraddistinto da un certo numero di ripetizioni. Una volta completati tutti gli esercizi è necessario implementare o deplementare il numero delle ripetizioni per singolo esercizio. L’amrap, dall'inglese ‘ As many round as possible’, è una struttura di allenamento composta da un tempo di lavoro predeterminato, all'interno del quale è necessario eseguire più volte possibile il lavoro assegnato. Ogni round è composto da un numero di esercizi e ripetizioni. Il tempo di recupero tra gli esercizi e al termine del round è soggettivo. Va da sé che la quantità finale di tempo di recupero influenzerà in positivo o in negativo l’esecuzione di più o meno round/ripetizioni. La terza struttura è l’afap strategy composto da un numero prestabilito di esercizi e ripetizioni per esercizio. La caratteristica di questo lavoro è la selezione da parte del praticante della sequenza degli esercizi da abbinare al numero di ripetizione proposte; pertanto non solo è necessario una strategia di base per terminare il lavoro ma è richiesta una attenta analisi della complessità degli esercizi, del settore muscolare coinvolto e della velocità di esecuzione del singolo esercizio. L'obiettivo finale è portare a termine la sequenza nel minor tempo possibile. Infine veniamo all'afap time. Vengono selezionati un numero prestabilito di esercizi e si chiede al partecipante di svolgere il maggior numero di ripetizioni per un tempo prestabilito. Il numero delle ripetizioni per singolo esercizio verrà sommata a tutti gli esercizi proposti nella struttura fornendo il risultato finale del workout».
Per terminare come vengono assegnati i punteggi?
«Vengono conteggiati i primi cinque concorrenti per singola struttura:
amrap | afap strategy | ladder | afap time | |
1° | 10 punti | 15 punti | 10 punti | 15 punti |
2° | 8 punti | 12 punti | 8 punti | 12 punti |
3° | 6 punti | 10 punti | 6 punti | 10 punti |
4° | 4 punti | 6 punti | 4 punti | 6 punti |
5° | 2 punti | 3 punti | 2 punti | 3 punti |
La classifica finale è il prodotto dei punti conquistati da ciascun partecipante nelle singole strutture».
È stato un lavoro impegnativo catalogare gli esercizi, impostare un regolamento e studiare parametri oggettivi per quanto concerne la tecnica ma grazie al contributo della Federazione posso dire di essere soddisfatto! Stiamo parlando delle prime competizione di corpo libero in Italia, mi auguro che gli amanti del corpo libero non si facciano sfuggire questa opportunità! È solo l'inizio perché in futuro mi piacerebbe aprire un circuito di gare a livello nazionale e far crescere sempre di più il movimento che in quattro anni conta più di 300 istruttori certificati! L'ottimismo non deve mai mancare! Come dico sempre ai corsi: “Non esistono cose impossibili, ma menti deboli. Ci vediamo a Rimini!”.
Il successo oltreoceano del “puppy pilates”, il pilates con i cuccioli
Chi l’ha detto che gli amici a quattro zampe possono solo fare compagnia e aiutare a divertirsi? In realtà, possono anche essere uno stimolo per dedicarsi al proprio benessere fisico e bruciare i grassi. Combinando il suo amore per gli animali e la passione per il fitness, la statunitense Alexis Miller propone con grande successo il “Puppy Pilates’, ossia lezioni svolte con simpatici cagnolini allo studio Cisco di Ashville in North Carolina. Dietro c’è anche uno scopo benefico, in quanto una parte del ricavato va alla Ashville Humane Society che si occupa di animali. In più, chi non ha un cane e vuole partecipare, può adottare – senza alcun costo aggiuntivo – un cagnolino messo a disposizione dallo studio. Un modo nuovo di allenarsi che si basa sui risultati di studi che hanno scientificamente dimostrato gli effetti benefici degli animali domestici e, soprattutto, dei cani sulla vita dell’uomo. Secondo una ricerca pubblicata nel 2011 dal “Journal of Physical Activity & Health”, i proprietari di cani hanno maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi fitness rispetto a chi non li ha. E ancora, secondo i ricercatori della Michigan State University hanno anche il 34 per cento in più di probabilità di effettuare 150 minuti di camminata alla settimana.
Registro CONI 2.0: guida al primo accesso e sue funzionalità
Come da delibera del CONI n°1574 del 18/07/2017 dal 1 Gennaio 2018 è entrato in funzione il nuovo Registro Coni 2.0 finalizzato al riconoscimento ai fini sportivi delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche.
Questo deciso mutamento del registro è caratterizzato da numerose novità aventi il preciso obiettivo di porre al centro del sistema sportivo l’associazione/società sportiva e l’attività svolta dalla stessa nell’ambito dei programmi sportivi e di formazione approvati dagli organismi affilianti. Altri due importanti traguardi che si raggiungeranno saranno quello di ottenere un unico Registro dello sport nazionale ed infine semplificare l’attività d iscrizione al registro da parte della associazione.
CHI PUO’ ACCEDERE
Il legale rappresentate di una Associazione o Società sportiva dilettantistica iscritta al Registro per il tramite di una Federazione, Discipline Associate o Ente di Promozione potrà accedere, previa autenticazione, al portale dedicato del registro.
Una volta effettuata l’autenticazione si potranno verificare i dati trasmetti dagli organismi affilianti, stampare il documento di riconoscimento e accedere ad ulteriori funzioni.
AUTENTICAZIONE
Il primo passo sarà quello si accreditarsi – chiedere nuova utenza – alla pagina https:/rssd.coni.it/ , cliccare sul link al punto a modulo per la registrazione on-line e consentire l’informativa sulla privacy che apparirà dopo il click.
Una volta fornito il consenso, per mezzo del pulsante verde do il consenso, si potrà procedere al modulo Richiesta Utenza per società/associazione sportiva che avvia la procedura. Il primo dato richiesto è il codice fiscale dell’ente. Si rimarca come tale dato deve essere preventivamente trasmesso da parte dall’organismo al quale il connubio associativo risulta affiliato.
Compilato l’inserimento si potrà poi procedere col completamento dell’anagrafica del legale rappresentante. Nella parte inferiore della schermata dovranno essere inseriti i recapiti del centro; di particolare importanza è l’indirizzo mail al quale verranno trasmesse, così come previsto dall’art. 4 comma 7 del Regolamento di funzionamento del Registro, tutte le comunicazioni rendendole in questo modo “conosciute”.
Al termine di questa prima fase si potrà stampare la Dichiarazione Sostitutiva che conterrà i dati inseriti nel modulo on-line.
Il legale rappresentante dovrà scaricare questo documento, firmarlo e rispedirlo tramite la funzione di upload presente. Il documento caricato dovrà anche contenere un documento di riconoscimento in corso di validità del richiedente.
Prima di terminare la parte di Richiesta Utenza l’utente dovrà Confermare l’autenticazione. Confermate le informazioni, il Presidente riceverà una mail all’indirizzo indicato nel corso della compilazione del quadro “recapito centro”.
PRIMO ACCESSO
Terminata questa prima fase, l’utente, grazie ai dati ricevuti, potrà accedere al sistema dal link https:/rssd.coni.it/. Al primo accesso il sistema richiederà automaticamente di re-impostare la password che dovrà rispettare dei requisiti minimi di sicurezza. Completata questa fase da questo momento il legale rappresentate potrà accedere al proprio profilo.
IL NUOVO SISTEMA
Nella parte alta della schermata, compariranno le funzioni Società, Rendiconto, Ricevute, Stampe e Profilo Utente.
Analizziamo rapidamente ciascuna funzionalità.
SOCIETA’
Cliccando sulla funzione società compaiono una serie di sottoschede concernenti alle informazioni del soggetto affiliato acquisite nel Registro. Nella prima di queste sottoschede – anagrafica – si potranno vengono raccolte le informazioni presenti all’interno del Registro relative alla anagrafica Società sportiva. Una particolarità importante, nel caso in cui l’organismo affiliante fa ancora riferimento per l’anno 2018 al cosiddetto iter standard adranno obbligatoriamente inseriti gli estremi di registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto. Nella seconda, denominata Recapiti, cataloga tutti i soggetti e le persone di riferimento trasmesse dagli organismi sportivi per le singole affiliazioni. In questa sezione si potranno anche applicare filtri temporali o dell’organismo di affiliazione. Nella pagina consiglio viene invece visualizzata la composizione del consiglio direttivo così come è stata trasmessa da parte dai soggetti affilianti. All’interno della sezione impianti è indicato l’impianto principale, le discipline praticate e quale è stato l’organismo che ha inserito tale informazione. La funzione affiliazione consente di visualizzare tutte le affiliazioni riferite alla sportiva avvenute nel corso degli anni. L’ultima divisione tesserati vengono visualizzati i tesserati trasmessi. Su questi nominativi il sistema effettua un controllo automatizzato sul Codice Fiscale confrontandolo con quello attribuito risultante dall’Agenzia delle Entrate: è dunque possibile che alcuni tesserati, i cui dati non siano stati riscontrati, siano dunque esclusi dall’elenco.
RENDICONTO
Grazie a questo pannello l’ente potrà inserire il proprio rendiconto dell’esercizio sociale nelle voci pre-impostate e permettendo il caricamento di quello approvato dall’organo assembleare. Nel termine di 10gg si potrà correggere eventuali errori, esperito tale termine il documento e i dati caricati non saranno più modificabili.
RICEVUTE
Questa funzionalità potrà essere utilizzata per gestire le ricevute emesse dalla associazione. Pure le ricevute connesse ad attività detraibili relative a quelle svolte dai minori tra i 5 e i 18 anni potranno essere gestite per mezzo di questa sezione.
STAMPE
Quest’ultima consente di stampare il Certificato di Riconoscimento ai fini sportivi. Tale funzionalità risulta inibita qualora neppure un rapporto di affiliazione risulti valido al momento della richiesta di stampa. Nell’angolo in basso a destra del Certificato stampato compare un codice QR che consente di monitorare le affiliazioni da dispositivo mobile.
SunShi, drenaggio profondo
CON QUESTA NUOVA TECNICA MANUALE, IDEATA DA PALOMBINI E IZZO, L'ISTRUTTORE FITNESS PUÒ DARE BENESSERE AI PRATICANTI.
Drenare la fascia. Questo è lo scopo più importante della nuova tecnica di frizionamento profondo denominata SunShi, il massaggio connettivale linfodrenante con cui si entra in profondità con la mano. Il termine stesso infatti deriva da ‘Shi’, che in giapponese vuol dire ‘dito’ e ‘Sun' che in inglese significa invece “sole”. Proprio per le sue peculiarità il SunShi – tecnica ideata da Fulvio Palombini e Viviana Izzo – è anche un marchio registrato che fa parte del metodo Palombini, in quanto è in continuità genetica con lo shiatsu soprattutto per l'incipit filosofico di cui entrambi sono depositari: la forza biologica. «Il SunShi – raccontano i due ideatori -, con i suoi pulsing, migliora l'elasticità dei connettivi e riattiva lo scambio osmotico dei liquidi tra i tessuti che compongono il nostro organismo. Anni di esperienze cliniche ci offrono la convinzione che molte disfunzioni dell’apparato locomotore, derivino originariamente da stasi circolatoria con particolare riguardo alla circolazione dei liquidi extra-vascolari. Il SunShi libera la fascia tessutale dal ristagno metabolico permettendo il miglioramento delle funzioni della componente motoria muscolo-fasciale. Il punto nodale dell'efficacia di questa nuova tecnica si colloca proprio nella profondità dell'azione esplicata sui tessuti. Il corpo umano è composto per trequarti d'acqua, il peso dell'acqua in un individuo di 60 chili è di circa 40 chili. È noto che il sangue contenuto nel sistema vascolare sia solo di 4-5 litri. Dove si trovano quindi gli altri 35 litri di acqua? È un grande lago sommerso all’interno dei nostri tessuti, un grande lago che deve comunque muoversi, depurarsi. Si torna all’inizio: la forza biologica – mettere nella condizione di guarire – dare letteralmente una mano all’organismo. La possibilità dell'autoriparazione deve essere concepita, insegnata, trasferita, nel comune intento di salvaguardare la persona e il suo ‘star bene'».
In termini pratici, il SunShi stimola il drenaggio profondo attraverso manovre di scorrimento tessutale, alternate a compressioni meccaniche costanti. Effetti immediati ed evidenti sono il rilassamento mio-fasciale, la stimolazione della diuresi, il marcato effetto antidolorifico, la generale sensazione di benessere e fluidità dei movimenti. La fascia si ammorbidisce recuperando la sua funzionalità meccanica e metabolica per una combinazione di risposte biochimiche e neurologiche che necessitano ancora di studi approfonditi e sperimentazioni, tuttavia le evidenze in cabina ci stimolano ad apprezzarlo ogni giorno e suggeriscono l’utilità della diffusione di questo nuovo metodo. Sono cinque le manovre basilari attraverso cui si esprime il massaggio SunShi. Pollici e palmi delle mani si alternano a una particolare modalità di impastamento dei tessuti. L’azione è rivolta alle resistenze del tessuto connettivo compenetrato in ogni parte dell’organismo. I pollici individuano linee precise di lavoro e l’intero palmo coadiuva l’azione da svolgere in quel dato punto della fascia. La tensione connettivale indotta innesca risposte vascolari con aumento del flusso sanguigno e conseguenti riscaldamento tessutale e miglioramento della scorrevolezza fasciale. È esattamente questo l’obiettivo. I tessuti si scaldano, divengono più malleabili e quindi trattabili. Noduli tessutali presenti in molte disfunzioni muscolo-fasciali si spianano, la soglia del dolore si alza. L’osservazione evidenzia la liberazione della fascia tessutale dal ristagno metabolico, conseguente incremento dell’irrorazione e miglioramento delle funzioni motorie. Il beneficio è tanto più incisivo quanto più si agisce sulla resistenza del tessuto connettivale. Il punto limite è naturalmente soggettivo come soggettiva è la soglia del dolore; l’operatore non dovrà mai superare il limite. Eserciterà uno stimolo profondo non doloroso. Il corpo umano è un articolato sistema di tessuti in cui non esistono interruzioni. Il connettivo connette tutto con tutto, collega l’interno e l’esterno degli organi con l’interno e l’esterno del sistema nervoso. Ne consegue che ogni tecnica manuale dovrebbe essere preliminarmente denominata connettivale e che il termine mio-fasciale è in questa sede volutamente utilizzato per restringere la visione al tessuto muscolare in sé e alla sua fascia nello studio pratico della tecnica per facilitare la spiegazione e l’applicazione zonale dei trattamenti. Non si può infatti dimenticare che si interviene sempre e comunque contemporaneamente sul sistema nervoso, sui tessuti vascolari, su un sistema complesso e unitario, su una continuità fasciale che vitalizza l’intero organismo per mezzo di trazioni che essa stessa compie nella rete strutturale.
«Già in 50 ore di corso – concludono Palombini e Izzo -, si può acquisire una buona manualità in questa tecnica, anche se poi sarà la pratica continua a fornire la giusta esperienza. Un buon istruttore di fitness può dunque facilmente apprendere un sistema che dona molto benessere anche ai praticanti. Il SunShi è molto versatile in quanto, non solo è utile per tutti, ma può trovare una buona applicazione nell’ambito di tecniche estetiche, mediche e riabilitative».