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Pilates e scoliosi

Scritto da Redazione

GLI AUTORI DEL NUOVO CORSO DELLA FIF ACADEMY PARLANO DELL’IMPORTANZA DEL METODO PILATES ATTRAVERSO LA TESTIMONIANZA DIRETTA DI UNA LORO ALLIEVA CON SCOLIOSI STRUTTURATA.

Sono innumerevoli le pubblicazioni e i metodi che trattano le scoliosi, sul come prevenirne la progressione e sui segni e le manifestazioni che questa crea nel corpo umano. Da qui nasce il nuovo corso “Pilates e Scoliosi” ideato da Gianpiero Marongiu e Stefania Giuliani.

“Ciò che abbiamo fatto è stato semplicemente integrare la scienza medica e gli studi scientifici sulle scoliosi nella pratica del Pilates, per fornire il massimo beneficio possibile alle persone che presentano una deviazione scoliotica... Ogni scoliosi è diversa dalle altre, per cui, spesso, le certezze che avevamo costruito, crollavano, facendoci cadere nello sconforto. L’esperienza sul campo ci ha fatto capire cosa funzionava bene (e cosa no) nei tantissimi allievi che si rivolgevano ai nostri Studi Pilates, ma soprattutto ci ha consentito di costruire una base di partenza e un percorso da seguire. Attraverso una profonda ricerca sulle scoliosi, maturata in anni di apprendimento sulle diverse tecniche di movimento applicate poi agli allievi che presentavano un quadro di scoliosi, abbiamo sviluppato questo programma”.

Abbiamo chiesto a Gianpiero e Stefania quali sono le parole più esatte per esprimere delle motivazioni valide per cui il Pilates può davvero entrare a far parte delle discipline che trattano le scoliosi, ma senza esitazioni entrambi hanno scelto di rispondere attraverso le parole di Luisella Cossu. Luisella è una allieva di Stefania che ha scelto di condividere con noi i momenti salienti della sua partecipazione in qualità di “modella” al primo “Laboratorio sulle scoliosi” organizzato dalla Federazione…

giuliani

...“Con un lavoro accurato, che tipo di miglioramento si può promettere? Niente, non si promette niente!”
«È la conclusione di una mattinata di lavoro al Laboratorio sulle scoliosi, a cui partecipo come allieva per le dimostrazioni degli esercizi correttivi. Quella che potrebbe sembrare una risposta negativa è, in realtà, la migliore risposta che si potesse dare.
Lo è perché, quando si parla di problematiche di salute importanti, di difficile (o, a volte, impossibile) risoluzione, è decisamente veritiero affermare che i risultati, quando arrivano, possono essere vari, e conseguenza di tante variabili. È un’onestà intellettuale di cui forse si sta un po’ perdendo l’abitudine, ma è tipica della grandezza di chi, realmente competente nel proprio campo, riconosce i confini entro i quali poter agire.
A dare quella risposta è la mia insegnante di Ginnastica Posturale, Pilates e molto molto altro ancora, nonché una dei docenti del Laboratorio; parlo di Stefania Giuliani.
Conosco Stefania circa un anno fa, quando sono all’apice dell’ennesimo peggioramento della mia scoliosi. All’orizzonte un nuovo probabile intervento chirurgico, ancora più rischioso e complesso del precedente.  Nel frattempo dolori, limitazioni e alterazioni visibili continuano a far notare la loro ingombrante presenza nella mia quotidianità. Insomma, uno di quei momenti in cui si tocca il fondo. Ma dal fondo si risale, spesso più forti di prima, o almeno così si dice, e a volte è proprio vero. Quell’incontro si rivela salvifico.  Prima ancora di poter vedere i risultati sul mio fisico, apprezzo quel che arriva dalla capacità di entrare in empatia, dalla competenza con cui Stefania guarda me e i referti che le mostro, dalle domande che mi pone per capire meglio la situazione (notevolmente incasinata!), dagli occhi che scorgono la sofferenza nascosta dietro i miei sorrisi, mentre le racconto le mie “dis-avventure” cliniche. Non minimizza e nemmeno si spaventa, sta nel mezzo, nella dimensione del reale in cui non si propongono soluzioni magiche, ma impegno e poi, forse, i risultati arriveranno. La prima cosa che mettiamo al centro del nostro lavoro è la comunicazione vera, fatta di profondo ascolto reciproco, fondamentale per poter portare avanti un percorso complesso come quello che avevamo deciso di intraprendere insieme.
Ci facciamo tantissime domande a vicenda, un confronto continuo, alziamo l’asticella a ogni seduta di allenamento, tra Cadillac e Reformer, e ci divertiamo pure tanto! Mica avere a che fare con problemi di salute importanti deve portare necessariamente a proporre e, quindi, far fare (come spesso accade) attività noiose o esageratamente blande, che non implichino uno sforzo continuo. Tutt’altro! Anche perché questo non avrebbe soddisfatto nessuna delle due, data la notevole dose di testardaggine che caratterizza entrambe. Aggiungiamoci, poi, quel pizzico di pazzia nel far sperimentare esercizi nuovi e continuamente sfidanti (tipo farmi appendere a testa in giù mentre continuo a lavorare) controllando in modo accurato e preciso la posizione corretta di ogni centimetro del mio corpo. Insomma, altro che ginnastica dolce, l’unica cosa dolce è la Sacher intera che mi mangerei dopo la seduta di allenamento, ma tento di controllarmi! Così, quando mi viene chiesto di partecipare al Laboratorio sulle Scoliosi della FIF Academy, decido di buttarmi in questa ulteriore avventura. Tra qualche chiacchiera e tante risate, ci siamo allenate a trovare gli esercizi migliori per una lezione cucita proprio su di me. E in questa meravigliosa occasione ne abbiamo dato dimostrazione anche ai tanti insegnanti collegati via web. Ho scritto tante parole, ma forse niente rende quel senso di soddisfazione e gratitudine per il risultato più grande che questo anno di lavoro (con tutte le interruzioni causa pandemia) ha portato.
Una rinnovata fiducia nel poter credere ancora che l’attività mirata di concentrazione e di precisione nei movimenti possa essere molto efficace.  I risultati sul fisico ci sono stati, e sono stati sorprendenti sia per me che per Stefania. Motivo per il quale ormai non potrò più fare a meno del Cadillac e del Reformer, né di Stefania! E così ho rimesso un po’ insieme i tantissimi pezzetti di un puzzle che ha più di trent’anni, con un rinnovato rispetto per i limiti che rimangono, ma anche con quella sensazione di benessere a tutto tondo, per il fisico e per l’anima, che questa bellissima esperienza mi ha regalato. Per cui auguro a ogni insegnante/maestro di non promettere niente, ma di lavorare tantissimo per raggiungere il meglio per sé e per i propri allievi. E magari il risultato enorme sarà il rifiorire, un po’ come è successo a me. Grazie!»

Una testimonianza questa di Luisella che racchiude il grande valore del metodo Pilates insito nella sua immensa versatilità applicativa. Il GRAZIE più sentito è quello che Gianpiero e Stefania insieme alla Federazione Italiana Fitness rivolgono a te Luisella per aver illustrato al meglio l’alta qualità del corso di “Pilates e Scoliosi” e dei contenuti tecnici che andranno ad arricchire professionalmente, ma soprattutto umanamente, gli istruttori di Pilates che vi parteciperanno.

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