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Antiossidanti: anche le proteine vogliono la loro parte!

antiossidanti

Il potenziale antiossidante delle proteine del siero del latte.

di Alexander Bertuccioli

Relativamente al variegatissimo mondo degli antiossidanti è stato detto ormai tutto e il contrario di tutto: sono utili, non sono utili, sono utili in macrodosi, sono utili in microdosi ecc.. Stessa cosa può dirsi per le fonti di antiossidanti poiché nel corso degli anni abbiamo assistito alla comparsa di fonti minerali, vegetali (dalle piante in toto agli estratti passando per i frutti più strani…), di sintesi o di estrazione, il tutto trascurando qualcosa che da tempo era sotto gli occhi di ognuno di noi ma che è stato praticamente ignorato dai più: il potere antisossidante delle proteine. Ebbene si, anche le proteine possiedono un potenziale antiossidante, cerchiamo di capire quando e soprattutto perché.

Innanzitutto è necessario chiarire che non tutte le proteine possiedono un notevole potenziale antiossidante, ma che questo si limita alle proteine del siero del latte nelle quali è possibile rinvenire un buon livello di frazioni quali:

  • Albumina sierica vaccina;
  • Frazione ß della lattoglobulina;
  • Frazione G delle immunoglobuline.

 

Queste frazioni proteiche sono accomunate dall’alta presenza di glutamilcisteina, molecola che ricopre un ruolo molto importante come precursore del glutatione. Il glutatione è un tripeptide che ricopre il ruolo di principale molecola endogena con funzionalità antiossidanti. Viene prodotto a partire da glutammato e cisteina che grazie all’enzima ATP-dipendente Glutammato-Cisteina Ligasi produce gluttamilcisteina che a questo punto può legarsi grazie all’azione dell’enzima ATP-dipendente Glutatione Sintetasi a una molecola di glicina formando appunto il glutatione. Quindi mediante l’assunzione di proteine del siero è possibile fornire un interessante livello di precursori del glutatione.

Alla luce di ciò il primo aspetto da comprendere è che questo approccio integrativo risulta efficace quando la fisiologica funzionalità sintetica non è compromessa, o quantomeno quando non è compromessa in maniera significativa. Ma qual è il vantaggio dell’avere un prodotto ricco in glutamilcisteina? I principali vantaggi sono almeno due:

  1. I dipeptidi in condizioni fisiologiche possono mostrare delle dinamiche di assorbimento e trasporto anche più vantaggiose rispetto ai singoli aminoacidi;
  2. L’avere la glutamilcisteina permette di “bypassare” una reazione enzimatica ATP dipendente che in condizioni di particolare stress fisico e ridotti livelli di energia potrebbe costituire un serio fattore limitante.

 

All’evidenza di queste potenzialità le proteine del siero del latte possono mostrarsi estremamente interessanti non come mera molecola antiossidante esogena, ma piuttosto come fattore nutrizionale in grado di favorire il naturale riequilibrio e potenziamento delle fisiologiche difese antiossidanti. Anche nell’utilizzo si riscontrano dei vantaggi in quanto contrariamente a principi con azione antiossidante diretta, come per esempio polifenoli o atri derivati vegetali, non si corre nemmeno il rischio di incorrere in sovradosaggio (con il relativo pericolo di generare una reazione pro-ossidante), in quanto il sistema si autoregola producendo a partire dai precursori forniti il quantitativo di glutatione effettivamente necessario, destinando gli eventuali aminoacidi in eccesso ad altri ruoli metabolici. Le proteine quindi (in particolare quelle del siero per questa applicazione) continuano a fornirci numerose possibilità applicative che vanno ben al di là del semplice anabolismo muscolare, rivelando progressivamente notevoli potenzialità relative al riequilibrio metabolico per raggiungere una piena efficienza ed efficacia.