LA VITALITÀ DELLA CRESCITA, L’ABBONDANZA E LA RICCHEZZA DEI CONTENUTI, L’ ARMONIA DEI PERCORSI
INTERVISTA A CARLA PASSANTI ALLIEVA STORICA DELLA FIF ACADEMY CHE CI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA E L’IMPATTO DEI PERCORSI FORMATIVI DELLA FIF ACADEMY SULLA SUA STORIA PERSONALE E PROFESSIONALE.
Come sei approdata a FIF e in quale occasione è avvenuto il tuo “primo appuntamento con la nostra accademia di formazione?
Era appena iniziato l’anno 2010 quando frequentavo la palestra dove insegnavo Acquagym ed un giorno, spinta da una importante esigenza personale, mi son trovata in sala pesi a bombardare l’istruttore di sala di domande specifiche sul funzionamento di questa macchina perfetta che si chiama CORPO UMANO; e così feci nei giorni a seguire finché non arrivò la domanda che svoltò la mia vita: “Quale corso mi avrebbe potuto offrire l’opportunità di conoscere al meglio il mio corpo?”. La risposta fu altrettanto certa: “naturalmente il corso di Personal Trainer della Federazione Italiana Fitness”.
Così chiesi informazioni alla segreteria della FIF che mi propose l’edizione del corso nel format “full immersion” che a quei tempi durava la bellezza di 10 giorni. Benché avessi abbandonato i libri da più di vent’anni per superare la paura di non riuscire a studiare argomenti come la Fisiologia e la Biomeccanica, chiesi ad un mio grande amico fisioterapista, Piero, di aiutarmi in questo percorso perché: “me lo dovevo!…. il mio corpo aveva bisogno di me”. Così mi iscrissi subito al corso intensivo di Personal Trainer previsto nell’agosto del 2010 e nel febbraio 2010, iniziammo con le ripetizioni.
Mi alzavo la mattina a studiare per circa un’ora, prima di andare in ufficio e due volte a settimana ci incontravamo per ripassare e farmi dare spiegazioni sugli argomenti che non mi erano chiari.
Arrivò agosto e mi recai in FIF per seguire il corso. Venni abbracciata ed accompagnata in un percorso fantastico, adrenalinico e curioso. Un corso strutturato ed organizzato con i migliori docenti, ognuno specializzato nel proprio settore.
E’ stata dura, più volte mi sono abbattuta, ma il mio corpo diceva sempre: “Eh no! Non puoi arrenderti adesso, LO SAI CHE IO HO BISOGNO DI TE!”.
Così, nell’ agosto 2010 presi il diploma di Personal Trainer. Fu il primo di tanti altri diplomi.
Quali sono state le tappe che ti hanno portato alla scoperta della tua patologia? E quali sono stati i tuoi primi pensieri?
In realtà la scoperta è stata “forzata” dagli “attacchi” inaspettati notturni: al mattino mi svegliavo con “alcune parti del corpo che non rispondevano”.
Ero una ragazzina. Mi svegliai con dei formicolii intensi su tutto il corpo, riuscivo a stare seduta solo sulla punta della sedia svestita (fortunatamente era inizio estate ed era caldo).
In quegli anni, non si sapeva nulla della malattia e noi non sapevamo a chi rivolgerci; nessuno si sbilanciava nel poter ipotizzare un’eventuale diagnosi; allora cominciai il mio calvario di visite mediche da cui vennero fuori diagnosi letteralmente azzardate ed espresse in modo diretto e brutale giacché rivolate ad una ragazza ancora minorenne: “si tratta certamente di un tumore! Anche se ancora non ci sono prove”; e ancora: “I sintomi che la ragazzina accusa potrebbero essere inventati e dettati da una sua esigenza psicolgica”.
Purtroppo tutto questo mi portò a dubitare di me stessa e delle mie reali percezioni e inventavo e ben presto caddi in depressione. Fu quindi la volta di un bravo neurologo di Bologna, che mi prescrisse delle dosi di cortisone, ma i sintomi che inizialmente si alleviarono, ritornarono più forti di prima richiedendo dosi di cortisone via via più elevate. A quel punto il neurologo mi consigliò una risonanza con mezzo di contrasto e l’esito evidenziò “…malattia demielinizzante…” ma cosa voleva dire? Il medico disse che confermava la sua diagnosi di “nevrassite”. Non mi spiegò mai il significato!
Tutto il percorso ebbe una durata di circa 8 anni mentre io continuavo a non capire.
Il mio primo pensiero a ormai 17 anni fu: “Perché proprio a me? Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto ciò?”. Domande e quesiti che ritengo fossero assolutamente lecite per un a ragazza così giovane e piena di sogni da realizzare.
Nella tarda primavera del 1988 mi svegliai cieca all’ occhio sinistro. Fui ricoverata in ospedale per fare nuovamente delle flebo di cortisone. Un ulteriore grave episodio che spinse la mia mamma a documentarsi in modo sempre più approfondito finché incappò in un articolo su Famiglia Cristiana che spiegava che a Milano c’era un centro specializzato sulla sclerosi a placche (a quei tempi la chiamavano così) e mentre ero ricoverata, mio babbo con il mio fidanzato si recarono a Gallarate dal Dott. Cazzullo e gli sottoposero il referto della mia risonanza: “la voglio ricoverare con urgenza presso il mio ospedale, per procedere ad una serie di esami”. E così il 17 luglio del 1988 fui ricoverata per 3 settimane presso l’IRCCS S. Maria Nascente, Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano. Fu un’esperienza meravigliosa, conobbi ragazzi formidabili che erano come me, ovvero affetti dalla mia stessa patologia, anche io mi sentivo diversa perché loro stavano peggio di me! Terminate le 3 settimane di ricovero dove mi hanno “rovesciata come un calzino” non volevo tornare a casa, perché avevo trovato in quell’ambiente una famiglia con la quale condividere tutte le paure, le preoccupazioni, ma anche le gioie, e che mi faceva sentire “Importante”. Sono stata dimessa con la diagnosi di sclerosi multipla.
Come gestisci oggi il rapporto con la tua malattia?
Ora, io e la mia malattia conviviamo, siamo diventate “Amiche”, ci rispettiamo e non ci diamo fastidio a vicenda, perché la convivenza con un nemico sarebbe impossibile ma con una grande amicizia tutto è più semplice. I ricercatori dell’IRCCS S. Maria Nascente di Milano, mi hanno chiesto di entrare nel gruppo di ricerca per essere studiata, al fine di capire, tramite dei macchinari specifici, come è possibile che tutto lo sport e il movimento che svolgo durante le mie giornate, possa influire così positivamente nella mia salute psico-fisica.
Attualmente assumo solo integratori di Omega 3, Vitamine C, D, E, seguo la dieta mediterranea e insegno Attività Fisica, che svolgo da sempre con grande costanza quotidiana.
Quali azioni e strategie hai messo in campo per reagire al cambiamento?
Quando mi è stata comunicata la diagnosi e dimessa con terapia di immunosoppressori per 5 anni, mi sono detta: “voglio vedere cosa c’è al di là di questi 100 km che mi circondano”. Così ho iniziato a viaggiare con il mio fidanzato, facendo viaggi piuttosto lunghi e impegnativi, imparando a convivere con l’incertezza di come mi sarei svegliata e come mi sarei sentita l’indomani, visto che nel mio caso, gli “attacchi” si scatenano di sempre di notte.
Abbiamo viaggiato per il mondo, visitato posti incantevoli, paesi da scoprire ed esplorare, dove ho potuto sognare, nella speranza di potere nuovamente godere di tanta bellezza che porto ancora nel cuore, se un giorno lontano non potessi più farlo.
Hai cambiato in qualche modo il tuo stile di vita?
Certamente Sì! Ho iniziato a documentarmi sugli alimenti che potevano essere più giusti per me e ho continuato a ballare, in special modo a ritmo della disco dance commerciale degli anni 80-90.
Ho iniziato a frequentare una prima palestra ma subii quasi subìto una battuta d’arresto con un infortunio ad un muscolo profondo dell’anca a seguito del quale ebbi l’esigenza di cercare una palestra con piscina, che fortunatamente trovai fra il luogo di lavoro e la mia abitazione, dove iniziai a frequentare i corsi di acquagym. Galeotta fu una sostituzione di uno dei miei istruttori a cui ne seguirono molte altre, e così decisi di prendere i primi brevetti per insegnare attività in acqua.
Dopo circa una decina di anni, stanca di “sniffare” del cloro, mi avvicinai alla ginnastica “terrestre” ed e da lì seguirono i miei incontri prima con il metodo Pilates, poi con il Festival del Fitness, e fu proprio in questo formidabile evento che conobbi la grande famiglia della FIF.
La FIF Academy in che modo ti ha accompagnato in questi anni e come ha influito sulle tue scelte professionali?
Da quel momento non mi sono più allontanata dalla FIF che mi ha accompagna ancora oggi, offrendomi tanto, veramente tanto e continuerò a seguirla.
Ho iniziato nel 2008 con la Total Body Convention, per poi passare all’International Pilates, alla Fif Annual, alla In Corpore Sano, al Blu Fitness e al Methabolic Tour, eventi che si sono alternati per molti anni. Nel frattempo dal 2011, ho iniziato a fare i Corsi di Istruttore in molte discipline tra cui Power Pump, Allenamenti al Femminile, Functional Training, Bodyweight, Suspension Training, Fitwalk, fino al Pilates Reformer acquisito nel 2024.
Non mi sono mai fermata nemmeno con i corsi di aggiornamento, soprattutto nel campo del Pilates, che ad oggi è la disciplina che insegno maggiormente, seguendo Master di Pilates Props, ma anche Master in Alimentazione, di Power Pump, Fitness Metabolico, ma soprattutto non ho mai saltato quella che per eccellenza “è la Fiera del Fitness”, ovvero Rimini Wellness, dove la FIF è il mio grande ed importante punto di riferimento.
Ad oggi come si svolge la tua attività?
Oggi sono una felice pensionata che collabora con un Centro Trainer, una Scuola di Danza ed un Centro Benessere, insegnando alle persone cosa significa star bene e sentirsi in forma con il Fitness, ma soprattutto con il Pilates in tutte le sue sfumature. Faccio ciò che più mi piace. Cerco di trasmettere le mie esperienze unitamente a ciò per cui mi son formata.
A quale Master Trainer federale dei tempi odierni ti ispiri principalmente e perché?
La Master Trainer alla quale mi ispiro maggiormente è la TEACHER Elisabetta Cinelli, perché ammiro la sua competenza, professionalità, eleganza, positività, bellezza e simpatia.
La sua capacità di rendere ogni lezione unica, apparentemente semplice e invece molto complessa, attenta ai dettagli che spiega sempre con molta attenzione.
Tra le nuove proposte formative della FIF c’è un corso di specializzazione che possa completare le tue già tante e consolidate competenze?
Effettivamente dopo aver spaziato su ogni disciplina e valutando che la nostra società necessita di un contributo costante alla salute per tutte le persone, ad oggi vorrei volgere uno sguardo speciale ai Senior e quindi sto dirigendo la mia formazione verso la specializzazione in Fitness per Senior ed Educazione Posturale.
Quali successi puoi annoverare tra i tuoi traguardi più importanti?
Grazie alla FIF Academy oggi “Sono diventata quell’istruttrice che avrei voluto avere al mio fianco quando mi sono infortunata”. Come tale cerco di trasmettere ai miei allievi le mie modeste esperienze di vita, le mie conoscenze, la mia positività e la mia voglia di vivere bene e in salute, contestualmente all’ attività che svolgono: “Loro sono il risultato di me, sono le mie bimbe ed i miei bimbi”. All’età 28/29 anni, sulla base delle evidenze scientifiche di quel tempo, mi sconsigliarono di mettere al mondo un bimbo in quanto gli episodi della malattia potevano avere un effetto irreversibile. Ecco perché amo tantissimo i miei allievi. Sono i miei cuccioli.
Per me la vita è straordinaria, con i suoi lati positivi e negativi, dove ognuno potrebbe avere una “croce” propria da sopportare, ma come dice il proverbio: “Se ognuno di noi portasse la propria croce in piazza, dopo aver visto quella degli altri, riporterebbe a casa la propria!”. Quindi a queste persone mi sento di dire: “coccolate la vostra croce, fatevela amica, sarà tutto più leggero!”.
Sulla base della tua esperienza vissuta qual è il consiglio più prezioso che vorresti dare ai tuoi allievi?
Abbiate cura e rispetto del vostro CORPO, della vostra SALUTE e di voi stessi. Loro sono UNICI come voi. Vogliatevi bene dai piedi alla testa. Vi voglio bene.
Hai ancora un sogno nel cassetto?
Vorrei riuscire a mantenere questo mio sogno che è lo “star bene” più a lungo possibile.
Se dovessi definire la nostra accademia con una frase, quale sarebbe la più appropriata?
L’accademia della Federazione Italiana Fitness è quel giardino fiorito ove poter raccogliere profumi e fiori da spargere nel corso della vita.