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Lunedì, 14 December 2020 12:13

Apertura palestre: in Emilia-Romagna finalmente un passo in avanti

Scritto da Marco Neri
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Le tante lettere scritte sia al governo che al presidente di Regione e le richieste di FIF/ASI, insieme a quelle di altre associazioni hanno fatto fare un passo avanti alla regione Emilia-Romagna.

 

Nell’aggiornamento del sito ufficiale https://www.regione.emilia-romagna.it/coronavirus si legge:

 

PALESTRE, PISCINE, CENTRI SPORTIVI 

Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori.

 

L'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Restando in ogni caso interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti centri o circoli sportivi, può essere altresì consentita l’attività di esercizio fisico attraverso lezione in forma individuale (personal training), anche al chiuso in locali adeguatamente aerati e nel rispetto delle norme sul distanziamento (2 metri di distanza se non viene indossata la mascherina da entrambi i soggetti).”

 

Può sembrare poco ma è in realtà un primo segnale che deve affermare come, allo stato dei fatti nelle palestre, e ancora di più nei centri PT; NON CI SONO EVIDENZE di un indice di contagio nel momento in cui si rispettino i protocolli. Ora si tratta di vedere se anche altre ragioni seguiranno tale linea. Proveremo a scrivere anche alle altre regioni sottolineando questa prima apertura.

 

Visto il testo del decreto , si menziona “entrambi i soggetti”, se ne deduce che non sono concepite le miniclassi di 2 o più persone. A nostro avviso, ma porremo il dubbio anche a dei legali; tale attività potrebbe essere svolta anche all’interno delle palestre, ma sempre con il rapporto ONE to ONE e certamente l’evidenza di tale rapporto sarebbe evidenziata dal possesso di P IVA da parte del PT.

 

Un plauso al presidente Bonaccini e alla sua giunta, speriamo che anche altre regioni lo seguano e che questo porti ad analizzare con luce realistica la situazione sanitaria di TUTTI i centri sportivi che fino ad oggi sono state fra le realtà più penalizzate senza alcune evidenza della loro pericolosità.